Il discorso di Putin, il vero scontro è con l'Occidente

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Renato Coen

Renato Coen

Il discorso del presidente russo ha dedicato uno spazio molto, ma molto più grande agli attacchi nei confronti dell'Occidente e degli alleati dell'Ucraina che non agli attacchi nei confronti del governo ucraino, definito nazista e in quanto tale in qualche modo lasciato lì

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Se pensiamo all'aspetto militare, la guerra è  quella sul campo, quella che ogni giorno da quasi un anno vede l'esercito russo contro l'esercito ucraino. Ma non c'è solo questa dimensione. Lo scontro - e lo abbiamo sentito dalle parole di Putin - dal punto di vista dei valori, dal punto di vista politico, strategico, ma anche pensando alla potenza e alla tecnologia militare, è tra Russia e Occidente.

Il discorso di Putin ha dedicato un ampio spazio agli attacchi all'Occidente e agli alleati dell'Ucraina, molto più che agli attacchi nei confronti del governo ucraino. (GUERRA IN UCRAINA - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

I nemici occidentali

I veri nemici per Putin sono i complici del regime - definito nazista - di Zelensky, tutti complici occidentali: gli Stati Uniti sono la potenza che ha più basi militari in giro per il mondo e la potenza che, nascosta sotto l'ipocrisia della democrazia invece, attua una politica assolutamente autoritaria.

Putin ha cercato di motivare il suo pubblico, un popolo russo che dopo un anno di guerra non vede i risultati sul terreno, quelli che si aspettav di vedere in poche settimane da quel 24 febbraio 2022. Ma anche in questo caso,lo sguardo era contro l'Occidente. Putin ha puntato sulla rivalità contro gli alleati dell'Ucraina, invece di fomentare l'odio nei confronti degli avversari. 

 

Parola a Biden

Alle parole del presidente russo dovrà rispondere quello che viene considerato il "capo" di quel mondo occidentale contro cui si è scagliato Putin: Joe Biden. Il discorso del presidente degli Stati Uniti è atteso per oggi. Parlerà dal palco del castello di Varsavia. Un discorso che non a caso avverrà in Polonia, considerata la nazione che più sta spingendo per gli aiuti militari e per il sostegno politico all'Ucraina e che più sta facendo sacrifici nell'accoglienza di milioni di profughi che scappano dal paese in guerra. Una Polonia che sappiamo fino a un anno fa era uno dei paesi più problematici dell'Unione Europea e che adesso è diventata militarmente e politicamente centrale.

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