
Il tema è tornato al centro delle valutazioni di alcuni Paesi europei ad un anno dall'inizio del conflitto russo-ucraino. Sebbene nei paesi della Nato sia stata abolita quasi ovunque, ecco dove se ne parla e in che termini

A quasi un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, un tema di cui si è tornati a parlare di recente è quello della leva obbligatoria. Sebbene nei paesi della Nato sia stata abolita quasi ovunque, tranne che in Grecia, Lituania e Danimarca e da gennaio anche in Lettonia dove verrà ripristinata dopo 15 anni, il tema è al centro delle valutazioni di alcuni Paesi europei. Ecco quali, come rilevato dal quotidiano "La Repubblica"
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In Italia, nei mesi scorsi, aveva espresso parere favorevole il ministro Matteo Salvini. “Ritengo che un anno di insegnamento delle regole, della buona educazione e dei doveri formerebbe dei buoni cittadini”, ha detto il leader della Lega
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Ignazio La Russa, presidente del Senato aveva parlato di una sorta di mini-naja volontaria di 40 giorni con l’obiettivo di “imparare cosa sia non solo l’amore per la Patria, ma il senso civico, il dovere di aiutare gli altri in difficoltà”

"Il ripristino della leva è una scelta politica, che richiede una legge e una copertura finanziaria. Non fa parte della mia agenda e di quella del governo". Così, invece, il ministro della Difesa, Guido Crosetto. "Reintrodurre la leva" ha ricordato il ministro rispondendo ad una domanda sulle carenze di organico dei Carabinieri, "significherebbe cambiare completamente l'organizzazione delle nostre forze armate, oggi incentrata sui volontari", ha poi commentato

Di servizio militare obbligatorio si è tornato a discutere anche in Germania. Ne ha parlato il ministro della Difesa Boris Pistorius. “Abolire” la leva, “è stato un errore e potrebbe dimostrare l’importanza di queste istituzioni per il funzionamento della nostra società”, ha sottolineato

In Danimarca l’idea è quella di allargare la leva anche alle donne, mentre l’Olanda sta pensando di seguire, sul tema, il modello utilizzato dalla Svezia

Qui ogni anno, vengono scelti per sorteggio circa 5mila diciottenni che verranno poi impegnati in un’esperienza che ha la durata di 11 mesi

La Polonia, invece, sostiene più da vicino un programma di riarmo, dal momento che considera poco utile l’implicazione di coscritti nell’ambito della leva militare

Secondo l’Alleanza Atlantica, invece, l’idea migliore sarebbe quella della creazione di una riserva quanto più folta possibile da cui attingere

Si tratta, in sostanza, di vero e proprio personale addestrato e abile ad entrare in azione con un minimo preavviso in caso di necessità
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