Corea del Nord, nuove minacce da Kim Jong-un: la parata con 17 missili intercontinentali
MondoDurante la parata per il 75° anniversario della fondazione dell'Esercito Popolare, il dittatore ha nuovamente alzato i toni mobilitando quello che sembra il più grande arsenale atomico mai mobilitato in un corteo
Si è tenuta ieri sera (intorno alle 12.30 italiane) a Pyongyang, in Corea del Nord, la parata celebrativa del 75° anniversario della fondazione dell'Esercito Popolare di Corea. Una celebrazione vissuta in un clima di grande festa, tra fuochi d'artificio ed evoluzioni di caccia militari.
Al corteo delle forze armate ha presenziato anche il dittatore del Paese Kim Jong-un, accompagnato dalla moglie Ri Sol Ju e alla figlia Kim Ju-ae di nove anni. Proprio la presenza di quest'ultima, di cui non si conosce con certezza né l'età né il nome, ha fatto scalpore, perché fa crescere le voci che possa essere proprio lei la "delfina" del dittatore attualmente in carica.
Missili intercontinentali in bella mostra
Ma la parata ha fatto notizia soprattutto per altri motivi. Oltre ai soldati e ai mezzi standard in dotazione all'esercito, infatti, sono stati esposti anche nuovi armamenti atomici in dotazione al regime. Secondo il sito Nk News, basato a Seul e ben informato sulle vicende del Nord, le immagini satellitari degli ultimi giorni avrebbero segnalato 17 grandi strutture montate vicino alla piazza per custodire altrettanti missili balistici intercontinentali. Altre fonti affermano che avrebbero sfilato nella piazza anche diverse altre "unità tattiche nucleari", non meglio specificate.
Se quest'informazione fosse confermata, si tratterebbe della più massiccia esposizione di armi nucleari in una singola parata militare della storia. La presenza dei missili intercontinentali non può che essere interpretata come l'ennesimo segnale di minaccia di Kim Jong-un nei confronti delle potenze occidentali (Stati Uniti su tutte) e della vicina Corea del Sud.
Il dittatore nordcoreano ha recentemente riacceso i toni nei confronti dell'occidente sollecitando il raddoppio dei programmi di sviluppo di nuovi ordigni atomici, criticando la politica "ostile" degli Stati Uniti e sottolineando i principi di difesa e attacco su vasta scala tra il "nucleare per nucleare" e "scontro a tutto campo per scontro a tutto campo". Toni simili sono stati utilizzati anche rivolgendosi a Seul.