
Democracy Index 2022, Italia democrazia imperfetta secondo l'Economist
Come ogni anno il settimanale politico-economico ha stilato la classifica sullo stato di salute di 167 Paesi del mondo, dividendo i governi in democrazie piene, imperfette, regimi ibridi e autoritarismi. Ecco tutti i dati

Come ogni anno il settimanale politico-economico The Economist ha stilato la classifica delle democrazie, analizzando lo stato di salute dei governi di 167 Paesi del Mondo. Le nazioni sono come sempre state divise in Democrazie piene, Democrazie imperfette, Regimi ibridi e Autoritarismi
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Il punteggio attribuito a ciascun Paese dal settimanale è basato su cinque parametri: processo elettorale e pluralismo, funzionamento del governo, partecipazione politica, cultura politica e democratica e libertà civili
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Per quanto riguarda le Democrazie piene, 24 in totale, il migliore governo del mondo si conferma la Norvegia, con un punteggio globale di 9.81/10. Confermata anche la Nuova Zelanda al secondo posto, mentre l'Islanda ha superato la Svezia nell'occupazione del terzo gradino del podio. Seguono e completano la top ten Finlandia, Danimarca, Svizzera, Irlanda, Paesi Bassi e Taiwan

L'Italia rientra all'interno delle Democrazie imperfette, occupando la 34esima posizione globale, in calo di tre posti rispetto al 2021, con un punteggio di 7.69. È risultata infatti molto avanti dal punto di vista del processo elettorale e del pluralismo (9.58), ma molto meno adeguata dal punto di vista del funzionamento del governo (6.79) e negli altri parametri

Resta invece invariato il numero degli autoritarismi, 59 in totale. Tra di essi il Qatar (114°), l'Egitto (131°), Russia (146°) e Cina (156°). Fanalino di coda della graduatoria l'Afghanistan con un punteggio di 0.32

I punteggi erano globalmente scesi durante il 2020 e il 2021 a causa delle politiche di contenimento della pandemia da Covid-19, che hanno costretto i governi a limitare la libertà dei loro cittadini. Gli effetti della pandemia hanno avuto conseguenze ancora decisive nel 2022 in determinati Paesi, come su tutti la Cina, che ha concluso la sua politica zero-Covid solo a dicembre con la conseguenza del punteggio più basso da quando esiste la graduatoria (1.94/10)

Il Paese che ha registrato la perdita del maggior numero di posizioni è stato la Russia, che si trova piazzata 22 posti al di sotto del dato del 2021. Tra le ragioni di tale crollo l'atteggiamento di Putin nei confronti dei media e le repressioni nei confronti di chi ha manifestato contro la guerra in Ucraina

Il dato generale di 5,29/10 rappresenta secondo l'Economist una stagnazione rispetto al processo di recessione democratica a cui stiamo assistendo dal 2016 a questa parte
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