Russia, Navalny rinchiuso in cella d'isolamento: è l'undicesima volta da agosto

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Secondo la portavoce Kira Yarmish, stavolta il motivo ufficiale è che l'oppositore, in carcere per motivi politici, si sarebbe "presentato in maniera non corretta", pretesto con il quale gli sono stati inflitti otto giorni di punizione. Novaya Gazeta Europa sottolinea che in poco più di cinque mesi è stato costretto a trascorrere 113 giorni in cella di rigore

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Gli alleati dell'attivista e oppositore russo Alexey Navalny hanno annunciato sui social media che il rivale numero uno di Putin è stato rinchiuso di nuovo in cella di isolamento, per l'undicesima volta da agosto. Secondo la portavoce Kira Yarmish, stavolta il motivo ufficiale è che Navalny, in carcere per motivi politici, si sarebbe "presentato in maniera non corretta", pretesto con il quale gli sono stati inflitti otto giorni di punizione. Novaya Gazeta Europa sottolinea che in poco più di cinque mesi Navalny è stato costretto a trascorrere ben 113 giorni in cella di rigore. Questi continui provvedimenti nei confronti dell'oppositore, secondo ong e oppositori, sono inflitti per motivi pretestuosi e ritenuti un sopruso delle autorità.
Il 12 gennaio Navalny aveva denunciato durante un'udienza in tribunale che gli era stato rifiutato l'accesso alle cure ospedaliere dai funzionari della prigione.: aveva dichiarato di avere sintomi influenzali inclusa la febbre, ma di essere tenuto in una cella di punizione nel suo carcere di massima sicurezza fuori Mosca.

 

Preoccupazione per il suo stato di salute

Già a settembre, Amnesty International scriveva che "la salute e il benessere" di Navalny "sono a grave rischio, e questo equivale ad un trattamento crudele, disumano o degradante". I timori per la salute del dissidente si sono riaccesi nelle ultime settimane, quando uno dei suoi avvocati ha dichiarato che Navalny era in cella di rigore con febbre e tosse e che le guardie non gli consegnavano i farmaci di cui aveva bisogno. Il 17 gennaio, nel secondo anniversario dell'arresto dell'oppositore, i suoi alleati hanno lanciato #FreeNavalny, una campagna pubblica per chiedere il rilascio del dissidente. Nei giorni scorsi i giornalisti premi Nobel per la Pace Dmitri Muratov e Maria Ressa hanno chiesto un intervento della Croce Rossa Internazionale per mettere fine ai soprusi contro Navalny. Martedì, una copia dell'angusta cella di punizione in cui viene ripetutamente rinchiuso Navalny è stata aperta davanti all'ambasciata russa a Berlino per protestare contro le terribili condizioni imposte al dissidente.

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