Il segretario di + Europa ammette di aver ricevuto la somma di denaro in un'intervista al Corriere: "Ha deciso di spendere la parte finale della sua vita dando contributi a forze che combattono per le sue idee, dall’immigrazione all’antiproibizionismo, alla democrazia"
Trecentododici mila euro ricevuti in campagna elettorale: una cifra importante che spiccava nella dichiarazione patrimoniale del segretario di + Europa Benedetto della Vedova che oggi, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera svela il mistero e ammette che la somma di denaro gli è stata data dal filantropo George Soros.
Alla domanda se ci fosse "lo zampino" del finanziere ungherese, il senatore ha replicato: "Certo. Non c’è nulla di nuovo e nulla di strano". Della Vedova ha anche sostenuto che non sia singolare il fatto che Soros decisa di offrire soldi a singoli parlamentari e non a un partito politico: No. La legge prevede i contributi ai candidati e dunque perché no?", è la replica, specificando che la somma di 312 mila euro è cospicua perché "ero candidato in cinque circoscrizioni".
"Non ha mai chiesto nulla in cambio"
Il segretario di + Europa ha affermato che in cambio di quella cifra Soros "non ci ha mai chiesto nulla. Il suo è un contributo ideale. Sono note le sue battaglie, che sono le nostre. Ha deciso di spendere la parte finale della sua vita dando contributi a forze che combattono per le sue idee, dall’immigrazione all’antiproibizionismo, alla democrazia".