Protesta contro miniera in Germania, Greta Thunberg indentificata e rilasciata

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L'attivista per il clima ha subito il fermo di polizia mentre stava partecipando a una manifestazione contro l'espansione di una miniera di carbone a cielo aperto nel villaggio abbandonato di Garzweiler

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Durante la protesta contro la miniera di lignite di Garzweiler, in Germania, l'attivista svedese Greta Thunberg è stata rimossa e allontanata dalla polizia da un'area pericolosa del sito, fermata, identificata e poi rilasciata. Lo ha riferito un portavoce della polizia di Aquisgrana. Anche le persone che si trovavano con lei sono state fermate, controllate e rilasciate. Non sarebbe stato effettuato alcun arresto, come riportato inizialmente da alcuni media internazionali. 

La ricostruzione dei fatti

Fonti della polizia hanno confermato che Thunberg faceva parte del gruppo di attivisti che oggi sono entrati nell'area della miniera e sono stati sgomberati dal sito, secondo quanto riportato dall'emittente televisiva pubblica regionale WDR. La polizia ha giustificato lo sgombero con il fatto che era pericoloso rimanere nell'area, così le persone che partecipavano all'azione di protesta sono state portate via una ad una. Secondo i media, Thunberg e gli altri attivisti sono stati portati a 50 metri di distanza dal sito e sono stati controllati i loro documenti di identità. Il villaggio abbandonato è stato isolato dopo la demolizione delle case, delle fattorie e degli edifici in legno in cui centinaia di attivisti si erano opposti allo sgombero per diversi giorni, con un forte dispiegamento di polizia. L'operazione si è conclusa ieri dopo che gli ultimi due attivisti che si erano asserragliati in una ridotta della città sono usciti volontariamente da un tunnel. Tuttavia, oggi ci sono state altre azioni in altre parti della regione, tra cui la capitale del "Land" Nord Reno-Westfalia, Dusseldorf, dove un gruppo di 70 attivisti ha inscenato un'altra protesta, tra loro c'era Greta Thunberg. Il governo del cancelliere Olaf Scholz ha condannato oggi gli atti di resistenza del fine settimana, che secondo il Ministero degli Interni sono diventati violenti e hanno ostacolato il lavoro delle squadre sanitarie. 

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