
Messico, violenze dopo l'arresto del figlio di El Chapo: vittime e feriti
Sono almeno 29 i morti (10 soldati e 19 presunti criminali) negli scontri scoppiati nello Stato di Sinaloa dopo la cattura di Ovidio Guzmán-López, boss di una parte del principale cartello del narcotraffico. Incendiate auto, voli cancellati e decine di persone ricoverate in ospedale. Gli uomini del cartello della droga hanno chiuso le vie d'accesso alla città con automezzi dati alle fiamme

È guerriglia nello stato di Sinaloa, in Messico, dopo l'arresto del figlio di El Chapo, Ovidio Guzmán-López , con scontri in cui sono morte almeno 29 persone (10 soldati e 19 presunti criminali, secondo il governo messicano). Sono state date alle fiamme numerose auto e si registra anche l'invasione dell'aeroporto internazionale di Culiacan. Il governo ha mobilitato i blindati per le strade prese d'assalto dai membri armati del cartello dei narcos che hanno chiuso le vie d'accesso alla città con automezzi bruciati
Messico, arrestato Ovidio Guzman
Ovidio Guzmán-López è il presunto leader di una parte dell'ex cartello di suo padre Joaquin ed è stato catturato proprio a Culiacán e trasferito a Città del Messico
Messico, attacco alla prigione Ciudad Juarez
Due aerei sono stati colpiti da colpi di arma da fuoco, uno mentre si preparava al decollo. Più di 100 voli sono stati cancellati in tre aeroporti di Sinaloa. Intanto il ministro degli Esteri Marcelo Ebrard ha detto che Ovidio Guzmán López non sarà estradato presto negli Stati Uniti che lo richiedono per processarlo, perché prima dovranno essere espletate le formalità previste dalla legge messicana
El Chapo, boss condannato all'ergastolo
Guzmán-López - soprannominato "Il topo" - è accusato di guidare una fazione del famigerato cartello di Sinaloa di suo padre, ha detto il ministro della Difesa Luis Cresencio Sandoval. È una delle più grandi organizzazioni di narcotraffico del mondo. Se estradato, insieme al fratello Joaquín, dovrà affrontare un processo davanti alla Corte federale del distretto di Columbia (Washington, D.C.) per i reati di associazione per delinquere per il trasferimento negli Usa di grandi quantitativi di cocaina, marijuana, anfetamine, metanfetamine e altre droghe sintetiche.

Suo padre, Joaquín "El Chapo" Guzmán, sta scontando l'ergastolo negli Stati Uniti dopo essere stato riconosciuto colpevole nel 2019 di traffico di droga e riciclaggio di denaro. Il suo processo ha rivelato alcuni dei più violenti dettagli dell'operato dei cartelli della droga messicani. Intanto il capo della diplomazia messicana ha negato che agenti statunitensi abbiano partecipato all'operazione per la cattura del figlio Ovidio il 5 gennaio 2023

Già poco dopo l'arresto del figlio di "El Chapo" le autorità di Culiacan avevano invitato la popolazione a non uscire di casa e hanno decretato la sospensione delle attività della pubblica amministrazione a causa delle prime azioni di rappresaglia messe in atto da parte di membri dei cartelli narco

"Si stanno verificando incidenti e blocchi stradali in diversi punti della città, chiediamo alla cittadinanza di non uscire", aveva scritto su Twitter il ministro della Sicurezza di Sinaloa, Cristobal Castañeda. Subito è stata ordinata anche la chiusura dell'aeroporto internazionale di Culiacan dove, a protezione della struttura e dopo che un aereo civile è stato attaccato a colpi d'arma da fuoco, sono atterrati anche due aerei dell'esercito

L'operazione che ha portato all'arresto di Ovidio Guzman, alias 'El Raton', è stata effettuatata nelle prime ore del mattino di giovedì da parte delle forze di élite della Guardia nazionale messicana (Gn) che hanno circondato il quartiere Jesus Maria della capitale dello stato di Sinaloa, dove era stato individuato il figlio di 'El Chapo'

'El Raton' era stato arrestato già a ottobre del 2019, ma in quell'occasione le autorità del governo nazionale decisero di rilasciarlo dopo violentissime rappresaglie degli uomini del cartello che misero a ferro e fuoco la città. L'episodio, conosciuto come 'Culiacanazo', si concluse con la morte di sette agenti e di un civile, e con la fuga di 47 detenuti dal carcere della città al termine di una rivolta comandata dai narcos
Messico, battaglua nel 2019 per liberare il figlio di El Chapo