
Dal G7 sull’atomica alla Nato in Lituania: i più grandi eventi internazionali del 2023
Senza sapere come si evolverà il conflitto russo-ucraino è difficile capire come sarà l'anno che si è aperto da poco. Dai summit sull’ambiente ai più importanti appuntamenti elettorali che ci aspettano, sappiamo però già le date di alcuni passaggi chiave dello scenario geopolitico: eccone alcuni

Il 2023 si è aperto con lo stesso spettro che ha chiuso il 2022: la guerra in Ucraina. Senza segni di cedimento né da Kiev né da Mosca è difficile prevedere come sarà l’anno che si è appena aperto, sotto più punti di vista: economici, geopolitici, umanitari. Se le sorti dei prossimi 12 mesi dipenderanno molto da cosa succederà sul campo di battaglia, altri grandi eventi potrebbero segnare il nuovo anno. Dai forum sull’ambiente alle principali elezioni che ci aspettano, sappiamo già le date di alcuni passaggi chiave per la comunità internazionale
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WORLD ECONOMIC FORUM – Primo grande appuntamento internazionale del 2023 sarà il World Economic Forum di Davos, che si terrà dal 16 al 20 gennaio. L’anno scorso, quando il summit si è tenuto a maggio, era intervenuto anche il presidente ucraino Zelensky. Non è insensato attendersi che quest’anno, per discutere delle sfide da affrontare in campo globale, si partirà proprio dalla guerra che continua ad andare avanti in Est Europa
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CARLO III INCORONATO – È fissata per il prossimo 6 maggio la cerimonia che vedrà Re Carlo III incoronato all’Abbazia di Westminster. Nel protocollo della Corona inglese non è un evento secondario. Scandito da rigidi passaggi formali – ricognizione, giuramento, unzione, investitura, intronizzazione e omaggio, processione conclusiva – terrà ancora una volta Londra, e non solo, incollata al televisore. Buckingham Palace ha già fatto sapere che sarà un evento breve e che sarà più sobrio, per quanto possibile, dell’incoronazione della defunta regina Elisabetta
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G7 HIROSHIMA – Sempre a maggio, dal 19 al 21, si terrà un G7 che sulla carta porta buone speranze ma che rischia di rimanere più un simbolo che altro. Al Parco del memoriale della pace di Hiroshima, dove si ricordano le vittime dell’attacco nucleare Usa contro il Giappone del 6 agosto 1945, il premier del Paese asiatico, Fumio Kishida, chiederà di pensare a un mondo senza armi nucleari
Elezioni nel mondo, dove e quando si vota nel 2023
L’EGITTO E LA SUA NUOVA CAPITALE – Un po’ come fu per Brasilia nel secolo scorso, nel 2023 (il 30 giugno) dovrebbe concludersi la prima fase della nascita della nuova capitale amministrativa dell’Egitto, che sta sorgendo a Est del Cairo, troppo affollata e troppo inquinata. I lavori per la sua costruzione sono iniziati nel 2015 e le previsioni per il futuro sono faraoniche. In questa città, per ora senza nome, tra grattacieli record e palazzi delle istituzioni, l’Egitto spera di dar vita alla Città Olimpica, complesso sportivo da candidare alle Olimpiadi 2036

IL SUMMIT NATO IN LITUANIA – L’11 e il 12 luglio 2023 la Nato sarà a Vilnius, in Lituania. La location del summit acquista valenza simbolica alla luce del conflitto in Ucraina, con la Russia che continua a tener d’occhio la presenza dell’Alleanza nella zona del Baltico, vicinissima ai suoi confini

COP28 – Verso la fine dell’anno, tra novembre e dicembre, i grandi del mondo torneranno ancora una volta a discutere di ambiente in seno alle Nazioni Unite, questa volta negli Emirati Arabi Uniti. Dopo che la Cop27 ha deluso molte, se non tutte, le aspettative, si guarda quindi alla Cop28 come a un’occasione per riacquistare credibilità agli occhi di una popolazione mondiale sempre più esasperata dalle conseguenze dei cambiamenti climatici

ELEZIONI IN GIRO PER IL MONDO – Ci sono poi diversi appuntamenti elettorali particolarmente importanti. Il 10 dicembre si voterà ad esempio per rinnovare la composizione del Parlamento in Spagna. Il presidente Sánchez dovrà smentire i sondaggi che vedono i socialisti in continuo calo a favore dei popolari di destra. Già a maggio si capirà se Madrid svolterà a destra: prima delle parlamentari ci saranno le comunali e le regionali

Il 18 giugno si vota invece in Turchia, dove in agenda sono segnate le presidenziali e le parlamentari. Non è chiaro cosa accadrà da qui al giorno delle elezioni. Nel 2017 è stato stabilito un limite massimo di due mandati per ogni capo dello Stato. Erdogan, che correrebbe per il terzo, non sembra però intenzionato a dire addio ad Ankara

Altri appuntamenti elettorali importanti sono quelli in Grecia, entro luglio, e in Polonia, in autunno. Anche in Ucraina si dovrebbe votare, a ottobre, per le parlamentari. Tutto dipende da come andrà avanti la guerra: non è detto che il Paese sarà nelle condizioni di chiamare i cittadini alle urne
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