Il Pontefice ha dedicato le sue parole ai più piccoli: “Un’umanità insaziabile di soldi e potere non fa posto ai più piccoli, ai poveri, ai dimenticati”. Poi un appello: "Dio non vuole apparenza, ma concretezza. Non lasciamo passare questo Natale senza fare qualcosa di buono"
“Dopo molti Natali festeggiati tra addobbi e regali, dopo tanto consumismo che ha avvolto il mistero che celebriamo, c'è un rischio: sappiamo tante cose sul Natale, ma ne scordiamo il significato”. Papa Francesco, nel corso dell’omelia nel corso della messa di Natale, ha dedicato le sue parole ai bambini vittime della guerra: “Anche in questo Natale un'umanità insaziabile di soldi, potere e piacere non fa posto, come fu per Gesù, ai più piccoli, a tanti nascituri, poveri, dimenticati. Penso soprattutto ai bambini divorati da guerre, povertà e ingiustizia. Ma Gesù viene proprio lì, bambino nella mangiatoia dello scarto e del rifiuto. In Lui, bambino di Betlemme, c'è ogni bambino. E c'è l'invito a guardare la vita, la politica e la storia con gli occhi dei bambini”. La Basilica di San Pietro era piena: settemila i fedeli presenti ma almeno tremila persone - secondo fonti vaticane - hanno seguito la celebrazione anche dalla piazza antistante attraverso i maxischermi. La messa di Natale a San Pietro non era così affollata dai tempi precedenti la pandemia.
Papa: “Quante guerre, uomini assetati di potere e denaro”
Il Papa guarda alla mangiatoia, dove è nato Gesù, e sottolinea che "serve a portare il cibo vicino alla bocca e a consumarlo più in fretta. Essa può così simboleggiare un aspetto dell'umanità: la voracità nel consumare. Perché, mentre gli animali nella stalla consumano cibo, gli uomini nel mondo, affamati di potere e di denaro, consumano pure i loro vicini, i loro fratelli. Quante guerre!", ha commentato il Pontefice nell'omelia. "E in quanti luoghi, ancora oggi, la dignità e la libertà vengono calpestate! E sempre le principali vittime della voracità umana sono i fragili, i deboli", ha aggiunto il Pontefice.
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Papa: “Facciamo rinascere speranza”
Dio ha abbracciato la nostra condizione e le nostre povertà e "non ci ha amato a parole, non ci ha amato per scherzo! E dunque, non si accontenta di apparenze. Non vuole solo buoni propositi, Lui che si è fatto carne. Lui che è nato nella mangiatoia, cerca una fede concreta, fatta di adorazione e carità, non di chiacchiere ed esteriorità”, ha detto ancora il Papa nell'omelia della Messa di Natale. "Lui, che si mette a nudo nella mangiatoia e si metterà a nudo sulla croce, ci chiede verità, di andare alla nuda realtà delle cose, di deporre ai piedi della mangiatoia scuse, giustificazioni e ipocrisie. Lui, che è stato teneramente avvolto in fasce da Maria, vuole che ci rivestiamo di amore. Dio non vuole apparenza, ma concretezza. Non lasciamo passare questo Natale senza fare qualcosa di buono", "nel suo nome facciamo rinascere un po' di speranza in chi l'ha smarrita".
Papa: “Non è veramente Natale senza i poveri”
Papa Francesco guarda poi alla povertà nella quale ha scelto di nascere Gesù e avverte che "non è veramente Natale senza i poveri". "E la prima persona, la prima ricchezza, è Gesù. Ma noi vogliamo stare al suo fianco? Ci avviciniamo a Lui, amiamo la sua povertà? O preferiamo rimanere comodi nei nostri interessi? Soprattutto, lo visitiamo dove Lui si trova, cioè nelle povere mangiatoie del nostro mondo? Lì Egli è presente. E noi siamo chiamati a essere una Chiesa che adora Gesù povero e serve Gesù nei poveri". Il Pontefice ammette che "non è facile lasciare il caldo tepore della mondanità per abbracciare la bellezza spoglia della grotta di Betlemme, ma ricordiamo che non è veramente Natale senza i poveri. Senza di loro si festeggia il Natale, ma non quello di Gesù. Fratelli, sorelle, a Natale Dio è povero: rinasca la carità!”.