In aumento nel Paese i casi di vittime provocate dal batterio all'origine della scarlattina. Il governo ora valuta l'ipotesi di somministrare antibiotici preventivi ai più piccoli
Sono ormai almeno nove i bambini morti nel Regno Unito a causa di un'epidemia di infezioni invasive da streptococco A, il batterio all'origine della scarlattina, una malattia quasi sempre con evoluzione benigna ma che è in aumento nel Paese. L'ultimo decesso è quello di una bimba di cinque anni e adesso il governo sta studiando la possibilità di somministrare "antibiotici preventivi" ai bambini contagiati. Nei giorni scorsi anche l'Agenzia britannica per la sicurezza sanitaria aveva esortato i genitori a essere vigili. Mentre alcune famiglie che hanno perso bambini avvertivano gli altri sui sintomi a cui prestare attenzione: dolore durante la deglutizione, febbre, tonsille gonfie con chiazze bianche, ghiandole del collo gonfie, temperatura elevata o eruzione cutanea.
Rimbalzo dei casi dopo il Covid
Il rimbalzo dei casi in tutto il Paese si verifica dopo due anni di confinamento sociale imposto dalla pandemia di coronavirus, durante i quali la sua incidenza è stata "inferiore al normale". Nel caso della scarlattina, nello specifico, il Regno Unito ha registrato 851 contagi nella settimana dal 14 al 20 novembre, rispetto alla media di 186 rilevati prima della crisi Covid. E nell'inverno tra il 2017 e il 2018, in Inghilterra si registrarono solo quattro decessi di bambini sotto i 10 anni.
Nessuna prova sulla presenza di un nuovo ceppo
Lo streptococco è un batterio presente nella gola e sulla pelle, che può essere veicolato senza manifestare sintomi, ma che in casi isolati si trasforma in un ceppo virulento particolarmente pericoloso per le persone con basse difese. Le autorità sanitarie stanno indagando ma per ora assicurano che "non ci sono prove che sia in circolazione un nuovo ceppo"; e spiegano la probabile causa dell'aumento del numero di contagi con l'aumento della circolazione batterica e dei contatti.