Zaki a Sky TG24: "Sono deluso, non ci hanno fatto parlare in aula"

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intervista di Monica Napoli

Lo studente egiziano dell'Università di Bologna, sotto accusa per diffusione di notizie false, ha detto ai nostri microfoni che ora spera in una svolta in tribunale per febbraio

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E’ stata aggiornata al 28 febbraio l’udienza del processo a Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna, arrestato due anni fa appena atterrato in Egitto con l’accusa di diffusione di notizie false. Da allora, la diplomazia internazionale e le Ong si battono per la liberazione dello studente che rischia 5 anni di carcere. Il 23 febbraio ci sarà la nona udienza del processo, la speranza di Zaki e dei suoi legali è che possa essere l’ultima. “Sono molto deluso – ha detto ai nostri microfoni – spero che i miei avvocati possano parlare in aula alla prossima udienza”.

- Come hai accolto la decisione del giudice?

“Penso di essere ancora deluso, sto ancora pensando all’udienza. Ma penso anche che da domani ricomincerò a camminare, studiare, leggere, a riprendere la mia routine, la mia vita perché credo sia l’unico modo per resistere, non ho altra scelta”.

- Che cosa è accaduto in tribunale?

“L’accusa ha chiesto al giudice, per me, la massima pena senza alcuna ragione e ha posto domande strane ai miei legali. A questo punto, la mia difesa ha iniziato ad esporre le nostre tesi, argomentazioni mentre un altro dei miei avvocati ha parlato di un grande errore presente nei documenti del processo dove si presume che io sia stato arrestato mentre camminavo in città, a Mansoura, ma non è vero, io sono stato arrestato in aeroporto e dunque stiamo recuperando anche la telefonata intercorsa tra me e mio padre in quel frangente. Poi, dopo aver parlato di questo aspetto, c’è stato un piccolo scontro tra i miei avvocati e l’accusa. Dopo questo scontro, il giudice ha bloccato i miei avvocati, che stavano parlando in aula, si è ritirato nella camera di consiglio e ha poi annunciato che l’udienza è stata rimandata al 28 febbraio. Ma noi siamo molto interessati a riprendere le nostre argomentazioni perché non abbiamo neanche iniziato a parlare. Mi sento un po’ in ansia perché si tratta di una data importante per me”.

- Pensavi potesse avere un epilogo diverso considerato anche l’incontro tra la premier Giorgia Meloni e il presidente egiziano Al-Sisi?

“Credo che tutti abbiano pensato potesse essere più facile, che potesse avere un buon effetto sull’udienza perché l’Egitto, ora, sta promettendo a tutti una nuova attenzione sui diritti umani, una nuova attitudine sulla difesa dei diritti umani quindi tutti erano molto fiduciosi su quello che poteva accadere ed è forse per questo che c’è più delusione”.

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