
Secondo l’organizzazione non governativa le condizioni di queste persone potrebbero diventare critiche in vista dell’inverno: mancano infatti alloggi e beni di prima necessità come cibo, acqua ed elettricità

Sono ormai 9 mesi che la guerra in Ucraina va avanti, e con l’avvicinarsi dell’inverno le condizioni umanitarie degli oltre 6,2 milioni di sfollati interni potrebbero diventare critiche: a lanciare l’allarme è l’Oxfam, secondo cui i problemi principali restano la carenza di alloggi e di beni di prima necessità come cibo, acqua ed elettricità
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Secondo l’organizzazione non governativa ci sarebbero altri 13 milioni di persone bloccate in aree dove sono state distrutte infrastrutture chiave come ospedali, scuole e impianti idrici. Ed enormi restano anche i bisogni di oltre 1,5 milioni di rifugiati che tutt'ora si trovano in Polonia, Romania e Moldavia
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Oxfam ricorda i numeri dell'emergenza profughi in Moldavia, Polonia e Romania: dall'inizio del conflitto, quasi 14 milioni di persone, un terzo della popolazione ucraina, sono state costrette a lasciare le proprie case e per il 90% sono donne, bambini, anziani o persone con disabilità
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In più di 7 milioni sono fuggiti in Polonia, Romania e Moldavia o sono transitati verso altre destinazioni in Europa. Al momento nei tre paesi si trovano oltre 1,5 milioni di rifugiati, accolti non solo nei centri temporanei predisposti dalle autorità, ma in gran parte in abitazioni private
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Si tratta di una condizione che accomuna molti dei rifugiati ucraini nei Paesi europei, Italia inclusa. In Moldavia si registra una delle situazioni più difficili: circa 85mila persone vivono in alloggi privati, ospitati o pagando l'affitto, nel 71% dei nuclei familiari non c’è nessuno che lavora e quasi otto famiglie su dieci hanno dichiarato di aver speso tutti i risparmi per coprire i propri bisogni principali già tra aprile e maggio

Oxfam lavora con 23 organizzazioni e partner locali per rispondere all'emergenza in Ucraina, Polonia, Moldavia e Romania dove ha già soccorso oltre 610mila persone. Sono stati distribuiti beni di prima necessità come acqua pulita, cibo, kit igienico-sanitari e rifugi, sostegno per trovare un alloggio o un lavoro, assistenza psicologica e legale ai rifugiati a rischio di tratta e sfruttamento

"Stiamo intervenendo per far fronte ai bisogni di una popolazione sempre più stremata dalla prosecuzione del conflitto”, ha spiegato Paolo Pezzati, policy advisor di Oxfam per l'emergenza ucraina. “In questo momento quasi 18 milioni di persone in tutta l'Ucraina hanno bisogno di aiuti umanitari, 13 milioni di persone hanno bisogno di assistenza igienico sanitaria e acqua pulita, 1 famiglia su 3 sta rimanendo senza cibo, cifra che sale ulteriormente nelle regioni sud-orientali particolarmente colpite dalla guerra"

"Ricostruire le infrastrutture idriche dentro il Paese è fondamentale per la sopravvivenza di migliaia di persone, come pure fornire beni di prima necessità e kit igienico-sanitari e aiutare chi è costretto a lasciare il Paese a farlo in sicurezza, offrendo sostegno psicologico alle persone più fragili e traumatizzate”, ha aggiunto Pezzati

Il policy advisor di Oxfam per l'emergenza ucraina ha lanciato anche un monito: “I bisogni continuano a crescere di settimana in settimana e adesso con l'arrivo dell'inverno la situazione rischia di precipitare ulteriormente"

La strada per la pace, intanto, rimane in salita. Mentre la Russia non arresta l’invasione del Paese, il capo dello staff presidenziale ucraino Andriy Yermak ha detto che “Mosca non ha contattato ufficialmente Kiev per i negoziati di pace, ma la Russia dovrebbe in ogni caso ritirare completamente le sue forze perché i colloqui abbiano luogo"
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