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Capo milizia libica al-Kikli è di nuovo in Italia, accusato di crimini contro l'umanità

Cronaca
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Meglio conosciuto come Gheniwa, era già stato in Italia lo scorso luglio in occasione della finale del campionato di calcio libico ospitata nel nostro Paese. Per il dipartimento di Stato Usa è responsabile di “crimini contro l’umanità nelle prigioni di Ayn Zarah e Abu Salim”. La sua milizia, ricorda l'Onu, è stata “ripetutamente coinvolta in violazioni e abusi”

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È tornato in Italia Abdel Ghani al-Kikli, il capo della milizia della Libia accusato di crimini contro l’umanità. Al-Kikli, meglio conosciuto come Gheniwa, era già stato nel Paese lo scorso luglio, quando era apparso nel pubblico della finale del campionato libico ospitata dall’Italia. Dal 2021 capo dello Stability support apparatus, milizia attiva a terra e a mare in Libia, Gheniwa per il dipartimento di Stato Usa è responsabile di “crimini contro l’umanità nelle prigioni di Ayn Zarah e Abu Salim”. Per l’Onu, la sua milizia, è stata “ripetutamente coinvolta in violazioni e abusi”.

Gheniwa a Roma

Come riporta La Repubblica, "Gheniwa è arrivato insieme ad altri alti papaveri del governo libico, inclusi ambasciatori e ministri, per far visita a Adel Juma, ministro libico degli Affari Interni, a metà febbraio ferito in un attentato e qualche settimana dopo trasferito in un ospedale romano per ricevere cure mediche" e a diffondere immagini dell’incontro "sono stati gli stessi partecipanti, che non hanno esitato a diffonderle sui social network". Sul capo libico pende una denuncia di 189 pagine presentata da Ecchr alla Corte penale internazionale: Gheniwa è sotto accusa per oltre 500 casi di torture, stupri, omicidi e sparatorie.

Notizia confermata da Refugees in Libya

La notizia della presenza in Italia di Gheniwa è stata poi confermata anche dall’organizzazione “Refugees in Libya”. "Abdul Ghani Al-Kikli, un noto leader della milizia di Tripoli, accusato di tortura, sparizioni forzate e uccisioni illegali, è ora in Italia", si legge nel post pubblicato su Instagram.

Milizia nata nel 2021

Secondo Amnesty International, la milizia guidata da Al Kikli è stata creata dal governo della Libia nel gennaio 2021 ed è responsabile di uccisioni illegali, detenzioni arbitrarie di cittadini libici, intercettamenti e successive detenzioni arbitrarie di migranti e rifugiati, torture, lavori forzati e altri gravissimi crimini di diritto internazionale. Ufficialmente, l'Ass è incaricata di garantire la sicurezza delle sedi e delle autorità di governo ma, spiega Amnesty, "le milizie sotto il comando di Gheniwa hanno terrorizzato la popolazione del quartiere tripolino di Abu Salim mediante sparizioni forzate, torture, uccisioni illegali e altri crimini di diritto internazionale". 

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