Dopo la sentenza della Corte Suprema i democratici hanno fatto della lotta pro-choice un cavallo di battaglia che avrebbe dovuto aiutarli nella corsa alle elezioni di metà mandato. In Florida, fino a giugno uno degli Stati più permissivi d'America in materia, da luglio è entrato in vigore l'House Bill 5, la legge voluta dal governatore DeSantis che punisce con pene fino a cinque anni chi procura o favorisce un aborto entro le quindici settimane di gravidanza
Negli scorsi mesi la Corte Suprema, a maggioranza conservatrice, ha rovesciato la sentenza Roe contro Wade, che negli Stati Uniti sanciva il diritto all'aborto. Da quel momento i democratici hanno fatto della lotta pro-choice un cavallo di battaglia che avrebbe dovuto aiutarli a passare più o meno indenni le elezioni di midterm, nonostante il basso tasso d'approvazione del presidente Biden (ELEZIONI MIDTERM: I RISULTATI IN DIRETTA - LO SPECIALE). A oggi, sembra non sia successo, nonostante centinaia di milioni spesi in spot e iniziative pro-choice. Negli Stati in bilico l'aborto è un tema sentito, ma da entrambi gli schieramenti, quindi il successo per i democratici non è scontato. Negli Stati tradizionalmente democratici, invece, gli elettori sanno che il diritto d'aborto dalle loro parti non è realmente in pericolo, quindi si concentrano su temi, per esempio l'economia, a proposito dei quali anche i moderati e gli indecisi non vedono di buon occhio il partito del presidente.
La situazione in Florida
Fino a giugno la Florida era uno degli stati più permissivi d'America in fatto d'aborto. Nel 2019 sono stati eseguiti circa 72000 aborti, più che in qualsiasi altro stato con l'eccezione di New York. A luglio è entrato in vigore l'House Bill 5, la legge voluta dal governatore DeSantis che punisce con pene fino a cinque anni chi procura o favorisce un aborto entro le quindici settimane di gravidanza. Nessuna eccezione è prevista in caso di stupro o incesto. I pro life vorrebbero abbassare ulteriormente il limite da quindici a sei settimane. Durante il dibattito con lo sfidante Charlie Christ, DeSantis ha evitato di rispondere quando gli è stato chiesto se vorrebbe restringere ulteriormente il diritto d’aborto.
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La posizione di DeSantis
Il dibattito sull'aborto consente a Ron DeSantis, possibile avversario di Donald Trump alle primarie repubblicane del 2024, di mobilitare la base conservatrice a livello nazionale, ma in Florida questo tema potrebbe rappresentare un'arma a doppio taglio: secondo i sondaggi, infatti, i due terzi dei cittadini sono pro-choice. Nel 1980 la Florida ha approvato un emendamento che protegge il diritto alla privacy, anche in tema di aborto. Nel 2012 un referendum ha rigettato la cancellazione di questo diritto. Nel 2020 il numero delle donne che ha votato per Biden in Florida ha superato, seppur di poco, quello delle elettrici che hanno scelto Trump.
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Le testimonianze
A Miami Sky Tg24 ha intervistato due attiviste, una pro-life e una pro-choice, rappresentanti di due idee di America opposte e apparentemente inconciliabili. "I pro-choice non lo sono veramente", ci ha detto Angela Curatalo di Respect Life, "perché offrono una sola scelta, l'aborto: i very pro-choice siamo noi". Sull'altro fronte Antonia Wright, artista impegnata nella battaglia pro aborto, si rifiuta di definire tali i pro-life: "dicono di difendere la vita, ma amano le armi e appoggiano la pena di morte: sono solo degli ipocriti”.