Elezioni Midterm, Usa al voto pensando al portafogli

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Marco Congiu

L’inflazione (ai massimi da 40 anni) è la principale preoccupazione degli elettori

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Ogni mattina un newyorchese si sveglia e sa che dovrà correre più veloce dell’inflazione.

Le fredde statistiche dicono che in America il costo della vita non è mai stato così alto da quarant’anni a questa parte: a settembre, l’aumento generalizzato dei prezzi rispetto al mese precedente è stato dello 0,4%; l’8,2% su base annua. Il costo dell’energia è cresciuto del 19,8%, quello del cibo dell’11,2%.

L’inflazione è così diventata il terreno principale sul quale si giocano le prossime elezioni di metà mandato.

Oggi gli americani devono fare i conti con rincari astronomici. Rispetto a un anno fa, ad esempio, le uova sono aumentate di oltre il 30%; il caffè del 16%.

Fare la spesa è -in proporzione- aumentato addirittura più che mangiare al ristorante.

Ma anche sedersi a un tavolo è quasi proibitivo. A New York per un semplice hamburger possono facilmente spendersi venti dollari (escludendo la mancia, almeno il 10%, che qui è praticamente obbligatoria) e il famoso trancio di pizza a 99 centesimi è ormai un ricordo.

La graduale riapertura della città (uffici, servizi) dopo la pandemia ha dato una spinta decisa al mercato immobiliare. A Manhattan il prezzo medio di un appartamento con una sola stanza da letto è sopra i 4mila dollari al mese; 500 più di un anno fa.

Per non parlare dell’energia: +15,5% la bolletta dell’elettricità, 5 dollari e mezzo al gallone per la benzina (ma in questo caso il prezzo oscilla di molto da uno Stato all’altro, e la media nazionale è due dollari più bassa).

Ora: siccome vivere qui è diventato sempre più costoso, le aziende aumentano anche i salari. Che però non tengono il passo dell’inflazione.

“Questa negli Stati Uniti è certamente una inflazione da domanda – spiega Alberto Bisin, economista della New York University- sostanzialmente le politiche fiscali delle amministrazioni Trump e Biden hanno dato molta liquidità agli americani (con gli assegni di sostegno durante il Covid, ndr) e quando l’economia ha riaperto l’hanno spesa… e questo è il risultato”. 

Per pagare le spese, gli americani si stanno di nuovo indebitando: nell’ultimo anno gli acquisti con le carte di credito sono aumentati del 13%, nonostante la FED continui ad alzare il costo del denaro nel tentativo di frenare il caro-vita.

Un situazione potenzialmente esplosiva che sta facendo crescere i timori di una recessione entro i prossimi 12 mesi.

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