Nella sparatoria a scuola, una delle più sanguinose nella storia degli Stati Uniti, rimasero uccise 17 persone, 14 studenti e tre insegnanti. Alla lettura del dispositivo in aula, di fronte ai familiari delle vittime, l'assalitore non ha mostrato alcuna emozione
Carcere a vita: è questo il verdetto della giuria per Nikolas Cruz, il giovane accusato della sparatoria nel 2018 nella scuola di Parkland, Florida, in cui morirono 17 persone (14 studenti e tre insegnanti). Si tratta di una delle sparatorie a scuola più sanguinose della storia degli Stati Uniti.
Per la pena di morte serviva l'unanimità
Per la pena di morte era necessaria l'unanimità dei 12 giurati, anche sulla prevalenza delle aggravanti sulle attenuanti. Ora l'ultima parola spetta alla giudice Elizabeth Scherer, ma in genere i giudici rispettano la decisione della giuria.
La fuga a piedi e l'arresto dopo gli spari
Cruz era presente in aula insieme ai famigliari delle vittime e ha ascoltato la lettura del dispositivo a testa bassa, senza particolari emozioni. Aveva 19 anni quando commise la strage. Poi fuggì e piedi mescolandosi con altri studenti in fuga, ma fu arrestatto un'ora dopo. Nel processo si era dichiarato colpevole e aveva chiesto che gli fosse inflitto il carcere a vita.