La polizia islandese ha sequestrato diverse armi semiautomatiche, alcune stampate in 3D, da nove luoghi diversi, insieme a "migliaia" di munizioni in una massiccia operazione mirata a sventare un "attacco terroristico", il primo della storia della piccola nazione insulare
L’ obiettivo era il Parlamento dell'Islanda, in manette quattro islandesi sulla ventina bloccati a Kopavogur, un sobborgo della capitale Reykjavik, e nella città sudoccidentale di Mosfellsbaer. Due di loro sono stati posti in custodia cautelare. La maxi operazione ha coinvolto circa 50 agenti, ha spiegato in conferenza stampa Karl Steinar Valsson, commissario nazionale della polizia islandese. Ancora sconosciuti i dettagli ma, secondo le fonti di polizia, gli obiettivi sarebbero stati varie istituzioni e cittadini dello Stato. "È la prima volta che viene avviata un'indagine del genere in Islanda", ha affermato Valsson. Il Paese, con 375.000 abitanti, è in cima al Global Peace Index come la nazione "più pacifica del mondo" con dei tassi di criminalità tra i più bassi del pianeta.
Sequestrate anche armi stampate in 3D
Gli agenti hanno aperto un'indagine per capire se ci siano legami tra le persone arrestate e organizzazioni estremiste, e se erano in contatto con realtà straniere. "L'origine delle operazioni di polizia di ieri è nata nel contesto di un'indagine sulla preparazione di un attacco terroristico", ha precisato Karl Steinar Valsson. Durante le perquisizioni sono state sequestrate diverse armi semiautomatiche, anche stampate in 3D, così come “migliaia” di proiettili.
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