Un gruppo di monaci buddhisti dello Sri Lanka ha chiesto ai templi di tutta l'isola di spegnere le luci in occasione del prossimo Pooja (plenilunio) il 9 ottobre, in segno di protesta per l'aumento spropositato delle bollette nei luoghi di culto
Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna? Così si interrogava il pastore errante nell’Asia di Giacomo Leopardi. La speranza è che la luce lunare illumini i templi che per protesta rimarranno al buio. Infatti le tariffe per l'elettricità sono aumentate del 555% e i monaci accusano il governo di voler tenere i luoghi di culto al buio. Di qui la singolare protesta per la festa del Pooja. Il Sangha Sabha (Consiglio dei monaci) della Provincia centrale, fa sapere Asia News, si e' riunito per capire come affrontare la situazione visto che molti templi non possono permettersi di pagare le nuove tariffe. Parlando con i media i religiosi hanno comunicato che le luci possono essere spente quando nel tempio sono presenti laici per la celebrazione di alcuni rituali come il Bodhi Pooja.
Solidarietà dagli altri leader religiosi
"Con l'aumento del costo dell'elettricità sembra che il governo voglia punire i luoghi religiosi", ha commentato il venerabile Omalpe Sobitha Thero, il capo del tempio Sri Bodhiraja di Ambilipitiya, che ospita circa 75 monaci. La loro bolletta e' passata da 60mila a 300.750 rupie (da 168 a 840 euro: per niente trascurabile, visto il locale costo della vita). "Non si tratta quindi di una punizione?", si chiede. Il ministro dell'Energia, Kanchana Wijesekera, ha detto che i luoghi di culto possono installare pannelli solari per affrontare il problema. In una lettera inviata al presidente Ranil Wickramasinghe, i monaci hanno ricordato come in base a quanto scritto nella Costituzione il governo si sia impegnato a proteggere il buddhismo. In segno di solidarietà la sera del 20 settembre leader musulmani, indù e cristiani hanno tenuto una protesta a Colombo per esortare il governo a riconsiderare la decisione riguardo l'aumento delle bollette.