Martedì 9 agosto il prezzo dell'elettricità all'ingrosso ha raggiunto i 474€ a megawattora. La colpa è dell'ampio utilizzo del gas naturale per generare energia elettrica. LO SKYWALL
In Italia l'elettricità costa più che in tutto il resto d'Europa. Questo primato è legato a doppio filo con il prezzo del gas naturale. L'Italia vanta infatti riserve di gas maggiori della media europea e una buona diversificazione dell'approvvigionamento. Ma il prezzo altissimo del metano, vicino ai 200€ per megawattora, penalizza il nostro paese che brucia molto gas per generare elettricità.
Elettricità più cara d'Europa
In Italia infatti in queste ore l'elettricità all'ingrosso - cioè quello venduto dai fornitori di energia elettrica - viene ceduta per 474€ a megawattora. Si tratta di prezzi decisamente elevati, visto che nell'agosto del 2019 l'elettricità si vendeva in media a 49,5€: dieci volte meno. Per di più se confrontiamo i numeri italiani con quelli europei. Secondo la piattaforma Energy Live, il nostro è il prezzo più alto di tutta Europa. In seconda posizione troviamo la Grecia, che paga 368€ a megawattora, ben 100 in meno che in Italia. Mentre tra le economie più importanti ci sono la Francia (348€), la Germania (345€) e la Spagna, dove la corrente si paga solo 144€ a megawattora.
Se andiamo indietro nel tempo vediamo come l'elettricità in Italia sia diventata sempre più costosa. E soprattutto che il gap rispetto agli altri paesi si è allargato sempre di più. Attraverso i dati di Refinitiv, mettendo a confronto il nostro paese con la Germania si nota che i prezzi energetici si sono allontanati sempre di più, a scapito delle famiglie e delle imprese italiane.
Colpa del gas
La causa principale è il rialzo del prezzo del gas naturale, in Europa ormai stabile a poco meno di 200€ a megawattora secondo le contrattazioni del Ttf alla borsa di Amsterdam.
Secondo il meccanismo del prezzo marginale, il gas - trattandosi della fonte energetica più costosa - va a determinare il costo di tutta l'energia elettrica. In questo modo vengono garantiti l'approvvigionamento e l'efficienza del mercato. E più gas si utilizza per generare elettricità, più questa risulterà costosa per gli utenti finali. Non è un caso dunque che l'Italia, secondo i dati dell'Agenzia internazionale dell'energia, sia il paese europeo che brucia più gas per generare elettricità. Quasi la metà, il 49%, viene infatti prodotta dalle centrali a metano.
In Spagna questo dato arriva alla metà, al 26,5%. Mentre in Germania e in Francia il gas raggiunge rispettivamente il 17 e - complice l'utilizzo dell'energia nucleare - il 6,5%.
Anche in questi casi il meccanismo del prezzo marginale, complice l'elevato costo del gas, spinge verso l'alto il prezzo dell'elettricità. Ma lo fa in misura minore che in Italia, perché il mix energetico è meno sbilanciato. Il caso opposto è quello dei paesi scandinavi, in cui il prezzo è spesso determinato dall'energia idroelettrica e non dagli idrocarburi: in questo modo il prezzo dell'elettricità in Svezia e in Norvegia non raggiunge nemmeno i 200€ a megawattora.