Aborto, governatore West Virginia firma bando quasi totale

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Esenzioni solo per emergenze mediche e per le vittime di stupri e incesti. Le vittime devono però denunciare le aggressioni alle forze dell'ordine entro 48 ore

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Il governatore della West Virginia, Jim Justice, ha annunciato su Twitter di aver firmato una legge che vieta quasi del tutto l'aborto, se non in casi di stupro, incesto ed emergenza medica. Le vittime di stupro e incesto dovranno denunciare l'abuso entro 48 ore alle forze dell'ordine per poter abortire, purché non abbiano superato l'ottava settimana di gravidanza, termine esteso alle 14 settimane per le minorenni. Il West Virginia è solo l'ultimo degli Stati a guida repubblicana che ha ristretto l'accesso all'interruzione di gravidanza in seguito alla decisione della Corte Suprema di eliminarne la qualifica di diritto federale. 

Lo Stato segue l'esempio dell'Indiana

La notizia ripresa sui social da Jim Justice fa riferimento a una legge, diventata operativa oggi con la firma da parte dello stesso governatore, approvata dal Senato dello Stato il 13 settembre scorso con 22 voti favorevoli e 7 contrari, mentre nella Camera bassa erano stati 78 i voti favorevoli e 17 i contrari. Il divieto entrerà in vigore tra 90 giorni, come precisato nel testo normativo stesso, e prevede, tra l'altro, sanzioni per i medici che praticano aborti illegali. Fino ad ora, in West Virginia l'aborto era consentito fino a 20 settimane di gestazione. Lo Stato - uno dei più conservatori del Paese - diventa così il secondo a vietare per legge l'interruzione di gravidanza da quando la Corte Suprema Usa, a giugno scorso, ha revocato la sentenza "Roe v. Wade", che dal 1973 tutelava il diritto alla scelta della donna. Ad agosto, l'Indiana, stato anch'esso sotto il controllo repubblicano, è stato il primo a introdurre il divieto che entrerà in vigore a partire da giovedì prossimo. 

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