La sinistra è avanti negli exit poll ma è boom dei nazionalisti. Il risultato più netto è quello dei Democratici guidati da Jimmie Akesoon
C’è grande attesa in Svezia per il risultato finale delle elezioni politiche che si sono svolte domenica. Con il 94% dei voti scrutinati, il centro destra risulta in leggero vantaggio. Per l’esito definitivo bisognerà attenere ancora qualche giorno. Mercoledì verranno contati tutti i voti dei residenti all’estero che fanno da ago della bilancia.
La situazione rimane ancora in bilico
I socialdemocratici della premier uscente Magdalena Andersson, di centrosinistra, rimangono il primo partito con il 30,5%, ma nel complesso le forze politiche della sua coalizione sono andate peggio degli avversari. A destra i Democratici Svedesi, con il 20,7%, strappano ai moderati, scesi al 19%, la guida del blocco conservatore.
approfondimento
Elezioni, Letta: “Il 25 settembre sarà referendum, come Brexit”
Proiezione sui seggi
Al momento tra i due principali schieramenti, centrodestra e centrosinistra, c’è uno scarto di soli 50mila voti. Il base ai risultati preliminari, il centrosinistra, dato inizialmente in vantaggio, conterebbe al momento 173 parlamentari su 349, contro i 176 assegnati al centrodestra a cui molto probabilmente toccherà scegliere il prossimo capo di governo.
approfondimento
Elezioni, Meloni sul caro energia: “Scostamento extrema ratio”
Il risultato più eclatante è quello dell’estrema destra
Con circa il 20 per cento delle preferenze, la formazione di estrema destra dei Democratici Svedesi è il secondo partito più votato in Svezia. Questo grazie al processo di cambiamento attuato dal leader Jimmie Akesson. 40anni, aspetto impeccabile, in 17 anni di politica Akersoon ha trasformato un movimento di estrema destra, noto come "Keep Sweden Swedish", in un partito nazionalista. A cominciare dal logo del partito: ha cancellato l’immagine della torcia blu e gialla legata al fascismo e al neonazismo e l’ha sostituita con un fiore; ha espulso parte delle componenti più radicali del partito; nel 2012 ha annunciato una politica di tolleranza zero contro il razzismo.