Hadi Matar, l'uomo che ha accoltellato lo scrittore lo scorso 12 agosto, intervistato in esclusiva dal carcere dal New York Post. Nega i presunti contatti con i pasdaran iraniani e motiva le ragioni del suo gesto: "Quell'uomo non è una brava persona, ha preso di mira i valori musulmani"
Parla per la prima volta dal carcere Hadi Matar, l'uomo responsabile dell'aggressione a Salman Rushdie dello scorso 12 agosto, durante un intervento dello scrittore nel corso di un convegno nello Stato di New York. In un'intervista esclusiva concessa al New York Post, Matar ha rivendicato le ragioni del gesto che ha messo a serio repentaglio l'incolumità di Rushdie, le cui condizioni ora sembrano in netto miglioramento.
"Ha attaccato il sistema di valori islamico"
"Ha attaccato l'Islam, non è una brava persona", ha detto l'aggressore, motivando la genesi dell'attacco. "Non mi piace quell'uomo, ha attaccato le credenze degli islamici e il loro sistema di valori". Matar ha anche ribadito con forza di "rispettare l'ayatollah" definito "una grande persona" e di essere rimasto sorpreso dal fatto che Rushdie sia sopravvissuto all'attentato. L'uomo ha poi negato con forza di essere di essere mai stato in contatto con i pasdaran iraniani, ma ha ammesso di essersi "preparato" per l'attacco guardando video dello scrittore su Youtube.