Donald Trump, l’Fbi restituisce al tycoon i tre passaporti sequestrati

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Secondo Politico, due dei documenti di viaggio confiscati dal Bureau nel corso del blitz a Mar-a-Lago erano scaduti. Il tycoon, con un messaggio sul suo social Truth, chiede anche la "restituzione immediata" di alcuni documenti. Intanto un alto dirigente finanziario della Trump Organization sarebbe pronto a patteggiare con la procura di Manhattan

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L'Fbi ha restituito a Donald Trump i tre passaporti confiscati durante la perquisizione nella sua residenza di Mar-a-Lago. Lo riporta Politico, precisando che due erano scaduti (non uno come aveva riferito il tycoon in un post su Truth). Il sito rivela anche che l'ex presidente starebbe pensando a un viaggio in Scozia per visitare uno dei suoi golf club a fine estate: sarebbe il primo all'estero da quando ha lasciato la Casa Bianca.

Trump chiede la restituzione immediata dei documenti sequestrati

Nel frattempo Trump ha chiesto "rispettosamente", sulla sua piattaforma social Truth, la "restituzione immediata" di alcuni documenti sequestrati dall'Fbi nella perquisizione a Mar-a-Lago. Un post che non ha valore legale ma che serve a mantenere la pressione su Bureau. Tra le carte classificate ora nelle mani dei federali anche documenti riguardanti questioni di sicurezza nazionale, tra cui le armi nucleari.

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Nyt: ex dirigente della Trump Organization vicino al patteggiamento 

Sul fronte dell’indagine sulla Trump Organization, secondo il New York Times - che cita due persone a conoscenza dei fatti - Allen H. Weisselberg, a lungo alto dirigente finanziario dell’organizzazione, sarebbe a un passo dal patteggiamento con la procura di Manhattan ma non coopererà in una più' ampia indagine sul tycoon. L'accordo, se finalizzato, non porterà gli inquirenti più vicino a un eventuale rinvio a giudizio di Trump ma trasformerà uno dei sui luogotenenti più fidati in un pregiudicato. Il patteggiamento gli risparmierà probabilmente una condanna severa, che potrebbe limitarsi a soli cinque mesi di carcere. In tal caso la società di Trump si ritroverebbe ad affrontare da sola il processo.

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