Lunedì, durante il giuramento in Parlamento, Lidia Thorpe ha promesso lealtà alla sovrana inglese che è anche capo di Stato dell'Australia, ma ha utilizzato parole offensive. Per questo motivo la senatrice aborigena è stata invitata a ripetere nuovamente il suo giuramento
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La regina Elisabetta II d'Inghilterra è una "colonizzatrice". Così la senatrice aborigena Lidia Thorpe ha definito la sovrana che è anche capo di Stato dell'Australia. Il fatto è accaduto lo scorso lunedì durante la cerimonia del giuramento in Parlamento. Thorpe, del partito dei Verdi, si è avvicinata al banco dell'Aula con il pugno destro alzato e, invece che leggere la formula canonica, ha affermato: "Io, Lidia Thorpe, giuro solennemente e sentitamente che sarò fedele e prometto totale lealtà a Sua Maestà la regina Elisabetta II, la colonizzatrice".
La senatrice su Twitter: "Mai ceduta la nostra sovranità"
La senatrice Lidia Thorpe appartiene ai popoli aborigeni australiani e le sue parole hanno suscitato non poco clamore in Aula. La presidente del Senato Sue Lines ha richiamato Thorpe e l'ha invitata a ripetere il giuramento, recitandolo nel modo corretto. La senatrice, sempre con il pugno destro alzato e con tono riluttante, ha recitato la formula senza variazioni. Dopo la cerimonia, Lidia Thorpe ha scritto sul suo profilo Twitter "Sovereignity never ceded", "Sovranità mai ceduta": si tratta di un motto usato dai popoli aborigeni per indicare che la loro sovranità sulle terre australiane non è mai stata ceduta ai britannici.
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La storia
Per più di un secolo, tra la fine del '700 e il 1800, l’Australia fu una colonia dell’Impero britannico. I popoli aborigeni in questo periodo furono sottomessi, uccisi o allontanati forzatamente dalle proprie terre. Ad oggi l'Australia fa ancora parte del Commonwealth, nonostante abbia ottenuto l'indipendenza dai britannici nel 1901. I leader indigeni hanno lottato per anni per ottenere il riconoscimento delle ingiustizie subite dai loro popoli. Il primo ministro Anthony Albanese sta cercando di apportare modifiche alla costituzione per riconoscere le minoranze indigene e chiedere ai governi di consultare gli aborigeni sulle decisioni che hanno un impatto sulla loro vita. Intanto, dai portavoce di Buckingham Palace non è ancora stata rilasciata alcuna dichiarazione sull'accaduto.