Papa Francesco è arrivato in Canada: viaggio “penitenziale” per chiedere perdono a nativi
MondoIl Pontefice è atterrato a Edmonton, capoluogo della provincia dell'Alberta, intorno alle 11.20 locali (19.20 in Italia) ed è stato accolto dalla governatrice Mary Simon insieme al primo ministro Justin Trudeau. Si è presentato ai due politici in sedia a rotelle. È il 37esimo viaggio internazionale del suo pontificato, che porta a 56 i Paesi visitati da Bergoglio. "Vengo tra voi per incontrare le popolazioni indigene", ha scritto Francesco in un Tweet
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Papa Francesco è arrivato in Canada. L'aereo del Pontefice, decollato stamattina da Roma, è atterrato verso le 11.20 ora locale (le 19.20 in Italia) all'aeroporto di Edmonton, capoluogo della provincia occidentale dell'Alberta, prima tappa della sua visita nel Paese. All'arrivo, il Pontefice è stato accolto dalla governatrice generale Mary Simon e dal primo ministro Justin Trudeau. Non sono previsti altri impegni durante la giornata in modo da permettergli di smaltire il lungo tragitto in aereo e le otto ore di fuso orario. Si tratta del 37esimo viaggio internazionale del suo pontificato, che porta a 56 i Paesi visitati da Bergoglio. È la quarta visita di un Papa in Canada, dopo le tre di Wojtyla (nel 1984, nel 1987 e nel 2002).
“Vengo tra voi per incontrare le popolazioni indigene”
Uno degli obiettivi della visita del Papa in Canada è quello di riconciliare la Chiesa con le popolazioni native. "Cari fratelli e sorelle del Canada, vengo tra voi per incontrare le popolazioni indigene. Spero che, con la grazia di Dio, il mio pellegrinaggio penitenziale possa contribuire al cammino di riconciliazione già intrapreso. Per favore, accompagnatemi con la preghiera", ha scritto Francesco in un tweet prima di partire per Edmonton. Il Pontefice ha deciso di partire dopo gli incontri avuti, tra marzo e aprile, con le popolazioni indigene canadesi Me'tis, Inuit, First Nations e Me'tis Manitoba, che sono state vittime di assimilazioni forzate e discriminazioni a cui le stesse autorità cattoliche locali hanno preso parte. In quelle occasioni il Papa aveva fortemente condannato ogni "colonizzazione ideologica" e aveva manifestato "dolore e vergogna per il ruolo che diversi cattolici, in particolare con responsabilità educative, hanno avuto in tutto quello che vi ha ferito, negli abusi e nella mancanza di rispetto verso la vostra identità, la vostra cultura e persino i vostri valori spirituali". I capi delle comunità autoctone First Nations, nelle scorse ore, hanno detto: "È un momento storico importante per i sopravvissuti del sistema scolastico residenziale e del danno causato dalla Chiesa cattolica. Siamo stati colpiti tutti da questo sistema, direttamente o indirettamente. Queste scuse riconoscono quanto abbiamo vissuto e creano un'opportunità per la Chiesa di riparare ai rapporti con i popoli indigeni in tutto il mondo. Ma non finisce qui: c'è molto da fare. È solo un inizio".
'Angelus' in volo
Sull'aereo che da Roma lo ha condotto a Edmonton, il Papa ha riservato agli 80 giornalisti al seguito, di oltre 10 Paesi, una sorta di 'Angelus' in volo, senza la preghiera mariana ma con quello che Francesco avrebbe voluto dire in Piazza San Pietro in occasione della Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani. "Oggi non c'è l'Angelus, ma facciamolo qui l'Angelus. È la Giornata dei nonni: i nonni, le nonne, che sono coloro che ci hanno trasmesso la storia, le tradizioni, le abitudini e tante cose", ha detto il Pontefice. "I giovani devono tenere contatto con i nonni, riprendere le radici, non per rimanere lì, ma per portarle avanti nei fiori e nei frutti", ha aggiunto. "Ognuno di noi ha dei nonni e delle nonne, alcuni sono andati, altri sono vivi, ma ricordiamoli oggi in modo speciale: da loro abbiamo ricevuto tante cose. Prima di tutto la storia. Grazie", ha concluso. E a chi gli chiedeva se andrà in Ucraina, ha ribadito il suo desiderio e la sua speranza: "Si, vorrei andare. Speriamo. Magari".
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Il programma
In questo suo "pellegrinaggio penitenziale" tra le comunità native canadesi vittime delle politiche coloniali d'assimilazione, cui collaborò la Chiesa cattolica, Francesco farà tappa nei prossimi giorni anche a Quebec, nell'omonima provincia francofona, e a Iqaluit, capitale del Territorio di Nunavut, nell'estremo Nord, a ridosso del Circolo polare. Il rientro in Italia è previsto per sabato 30 luglio alle 07:50, sempre a Fiumicino. Nove i discorsi che saranno pronunciati dal Papa, tutti in spagnolo (principalmente per problemi di traduzione).
Lunedì 25 luglio
Lunedì 25 luglio alle 10.00 (le 18.00 italiane) il Pontefice incontrerà le popolazioni indigene First Nations, Metis e Inuit a Maskwacis, e alle 16.45 a Edmonton (le 00.45 in Italia) presso la Chiesa del Sacro Cuore vedrà ancora le popolazioni indigene insieme ai membri della comunità parrocchiale.
Martedì 26 luglio
Martedì 26 alle 10.15 (le 18.15 italiane) la messa per la comunità cattolica presso il 'Commonwealth Stadium' a Edmonton, mentre alle 17.00 (l'una di notte in Italia) Francesco parteciperà presso il Lago Sant'Anna al tradizionale "Lac Ste. Anne Pilgrimage", presiedendo la Liturgia della Parola.
Mercoledì 27 luglio
Mercoledì 27 il Papa si trasferirà a Quebec dove arriverà alle 15.05 locali, le 21.05 italiane: seguiranno la cerimonia di benvenuto presso la Residenza del Governatore Generale, "Citadelle de Quebec"; la visita di cortesia alla governatrice generale Mary Simon; l'incontro con il primo ministro Justin Trudeau; e quindi l'incontro con le autorità civili, con i rappresentanti delle popolazioni indigene e con il Corpo diplomatico.
Giovedì 28 luglio
Giovedì 28, sempre a Quebec, messa alle 10.00 (le 16.00 italiane) presso il Santuario di Sainte Anne de Beaupré, e alle 17.15 (le 23.15 in Italia) Vespri con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, i seminaristi e gli operatori pastorali presso la Cattedrale di Notre Dame.
Venerdì 29 luglio
Venerdì 29 luglio alle 9.00 locali (le 15.00 italiane) il Papa incontrerà privatamente i membri della Compagnia di Gesù presso l'Arcivescovado di Quebec, dove alle 10.45 (le 16.45 italiane) incontrerà anche una delegazione di indigeni presenti nella provincia francofona. Francesco partirà quindi per Iqaluit, dove arriverà alle 15.50 locali (le 21.50 in Italia), incontrando nella scuola elementare, in privato, alcuni alunni delle ex scuole residenziali per gli indigeni, e subito dopo i giovani e gli anziani nell'adiacente piazzale. Dopo la cerimonia di congedo all'aeroporto di Iqaluit, il Pontefice ripartirà per Roma.