Ecuador, proteste indigeni contro carovita: verso stop a produzione petrolio

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14 mila manifestanti indigeni ecuadoriani marciano da due settimane contro il governo per effetto del caro vita. Intere città bloccate. Le violenze hanno provocato finora sei morti e decine di feriti. Il presidente Lasso ha diminuito il prezzo del petrolio di solo 10 centesimi per gallone. In Parlamento si discute di una sua possibile destituzione.  Il governo minaccia un blocco della produzione di petrolio entro le prossime 48 ore

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Continuano le proteste in Ecuador contro l’aumento del costo della vita. Da due settimane circa 14 mila indigeni manifestano lungo le strade delle città chiedendo al governo un ribasso dei prezzi del carburanti. Le violenze hanno finora provocato sei morti e decine di feriti. La capitale Quito è paralizzata. Secondo la polizia ci sono circa 10 mila manifestanti lungo le strade della città dove l’accesso è bloccato da numerosi posti di blocco. La situazione è critica in tutto il Paese. Sono 19 su 24 province del Paese semi paralizzate da barricate e blocchi stradali. Il Ministero dell'Energia ha comunicato che “nel giro di 48 ore si sospenderà la produzione petrolifera del Paese per effetto di atti vandalici, occupazione dei pozzi e blocchi stradali che impediscono di trasportare le forniture e il diesel necessari per proseguire le operazioni”.

 

 La produzione di petrolio è ad un livello critico

 

 Il governo parla di una riduzione del 50 per cento della produzione “che si attestava prima della esplosione delle proteste a circa 520 mila barili al giorno”. Non ha avuto gli effetti sperati l’annuncio di ieri del presidente ecuadoriano Guillermo Lasso che ha disposto un calo dei prezzi dei carburanti di 10 centesimi per gallone. Una cifra inferiore alle richieste delle migliaia di indigeni che protestano dal 13 giugno. Questa riduzione porterà il prezzo del diesel a 1,80 dollari e quello della benzina a 2,45 dollari, mentre la potente Confederazione di nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie) aveva chiesto un calo dei prezzi rispettivamente a 1,50 e 2,10 dollari.

 

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In meno di un anno nel Paese sudamericano il diesel è salito del 90% e la benzina del 46%. "Gli ecuadoriani che cercano il dialogo troveranno un governo con la mano tesa. Chi cerca il caos, la violenza e il terrorismo troverà tutta la forza della legge" ha assicurato Lasso. Intanto in Parlamento si discute su un suo possibile impeachment. Il presidente del Parlamento dell'Ecuador, Virgilio Saquicela, ha disposto una nuova sospensione del dibattito in corso riguardante una istanza di destituzione del presidente Guillermo Lasso presentata dal partito di opposizione Unes nel quadro della mobilitazione antigovernativa degli indigeni ecuadoriani, E’ stata aggiornata una terza seduta per domani. 

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