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Ucraina, Zelensky: “Combatteremo finché avremo armi, ma ne servono di più”

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©IPA/Fotogramma

Kiev torna a chiedere sostegno militare contro la Russia, lamentando la carenza di munizioni. Mosca “vuole distruggere ogni città” nel Donbass ma noi faremo di tutto per fermarli fin quando ci sarà l'artiglieria dei nostri partner occidentali, dice il presidente. Intanto il sindaco di Mariupol parla di edifici abbattuti dai russi con all'interno ancora cadaveri, che finiscono in discarica con le macerie

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo consueto video-messaggio in cui fa il punto sulla situazione del conflitto in Ucraina, ha detto che "combattimenti molto feroci continuano nel Donbass (GUERRA IN UCRAINA: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI LIVE). La Russia vuole distruggere ogni città, ma l'esercito ucraino sta facendo di tutto per fermare le azioni aggressive degli occupanti. Per quanto possibile. Fin quando ci saranno armi pesanti e artiglieria moderna: tutto ciò che abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere ai nostri partner". Zelensky ha ricordato di aver incontrato a Kiev il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace, con cui ha discusso di "come fermare l'aggressione russa, come privarla del potenziale offensivo, di quali altri rifornimenti sono necessari per il nostro esercito. Gli inglesi - ha sottolineato - stanno dimostrando una vera leadership in materia di difesa”.

La situazione sulle armi

Le forze russe si consolidano nel Donbass. E sebbene "Severodonetsk, Lysychansk e altre città dell'est stiano ancora in piedi" e le truppe di Kiev abbiano contrattaccato a Kherson, nel sud, l'Ucraina sta perdendo la prima linea contro la Russia per mancanza di armi. È questa la constatazione che arriva direttamente dall'intelligence ucraina, che rilancia l'appello - peraltro mai cessato - agli occidentali a fornire le armi necessarie a Kiev per respingere l'invasione. Appello al quale - a detta del governo di Volodymyr Zelensky - gli alleati rispondono sempre più lentamente e con minore generosità di quanto si aspettasse all'inizio. "Questa è ormai una guerra di artiglieria. I fronti sono ora il luogo in cui si deciderà il futuro e noi stiamo perdendo", ha ammesso il vicecapo dell'intelligence di Kiev, Vadym Skibitsky, spiegando che "l'Ucraina ha un pezzo di artiglieria contro 10-15 pezzi russi". 

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Sindaco Mariupol: edifici demoliti con corpi dentro

Intanto il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, denuncia che le forze russe che occupano la città hanno demolito 1.300 palazzi residenziali senza rimuovere le centinaia di cadaveri rimasti tra le macerie. Il primo cittadino - fuggito da Mariupol verso il territorio controllato dall'Ucraina -, afferma che in un primo tempo "gli occupanti hanno coinvolto i residenti di Mariupol nello smantellare con cura le macerie" ma quando poi hanno visto il numero effettivo di corpi che venivano trovati hanno immediatamente fatto allontanare i residenti locali. "Il numero reale di cadaveri sotto le macerie delle case distrutte è spaventoso - scrive Boychenko sul canale Telegram del Consiglio comunale di Mariupol -. Tra le 50 e le 100 persone sono state uccise in quasi tutti gli edifici distrutti e 1.300 palazzi sono stati abbattuti" in città. Il sindaco aggiunge che poiché la demolizione degli edifici è stata effettuata indiscriminatamente, i corpi dei residenti di Mariupol uccisi nei combattimenti sono stati portati in discarica insieme alle macerie. Il Comune di Mariupol ritiene che almeno 22.000 residenti della città ucraina sudorientale siano stati uccisi durante i primi tre mesi di guerra. "Purtroppo il numero reale delle persone uccise potrebbe essere molto più alto di quanto riportato", secondo Boychenko.

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