Boris Johnson dopo voto di sfiducia, perché ne esce indebolito pur restando in carica

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Il leader conservatore commenta il voto di fiducia in maniera ottimistica: "Ora possiamo parlare delle questioni che interessano la gente" . Ma sono in molti a ipotizzare che non riuscirà a restare leader del Partito Conservatore a lungo 

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Oggi incontro con i ministri del governo per Boris Johnson sopravvissuto al voto di fiducia di ieri che ha visto 148 parlamentari conservatori votare contro di lui e 211 esprimere il proprio sostegno al premier in carica. Sostenuto solo dal 40 per cento dei Tories, Boris si impegna a portare avanti il lavoro dell'esecutivo, e afferma che ora si chiude con la polemica del Partygate per permettere al governo di concentrarsi "su quello che importa di più alla gente". Johnson ha commentato il voto di fiducia in maniera ottimistica, definendolo “un buon risultato per la politica e per il paese”. Ma sono in molti a pensare che Johnson probabilmente non riuscirà a restare leader del Partito Conservatore a lungo

Ipotesi di un nuovo voto di fiducia entro l'anno

 

Boris Johnson potrebbe dover far fronte ad un nuovo voto di sfiducia interno al partito conservatore di qui a sei mesi: lo auspicano i membri del “1922 Committee” un gruppo che riunisce i parlamentari conservatori della Camera dei Comuni. Prima di tutto bisogna trovare il modo di cambiare le norme interne al partito Tory che stabiliscono che una volta effettuato un voto di fiducia dove il leader ottiene abbastanza sostegno per continuare, non si può organizzare un altro voto prima di un anno. "Spetta al numero 10 e al primo ministro agire in base al suo impegno a cambiare le cose e dimostrare che abbiamo una possibilità di vincere le elezioni generali" fa sapere Tobias Ellwood che appoggia l’esito della votazione, pur avendo votato ieri contro Johnson. 

epa09998977 British Prime Minister Boris Johnson during a bilateral meeting with Estonia's prime minister Kaja Kallas, in London, Britain, 06 June 2022.  EPA/JASON ALDEN / POOL

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Le promesse di Boris Johnson

 

Boris Johson torna al lavoro e promette un "enorme cambiamento per "trasformare le infrastrutture, le capacità e le tecnologie, uniformandole nel Paese e rilanciando le potenzialità dell'intero Regno Unito" dichiara il premier. "Noi dobbiamo essere veramente orgogliosi di quello che stiamo facendo” prosegue Johnson che vuole tagliare i costi del governo pur sostenendo grandi investimenti nei servizi pubblici. Tra i vari progetti del governo ci sono: l'allentamento della pressione finanziaria sulle famiglie, la facilitazione dell'accesso alle cure del sistema sanitario nazionale, le garanzie sulla sicurezza. “Abbiamo impegnato 37 miliardi di sterline per sostenere finanziariamente le famiglie, reso le nostre comunità più sicure assumendo 13.500 agenti di polizia e affrontato i contraccolpi dell'epidemia di Covid sul sistema sanitario aprendo quasi 100 centri diagnostici in modo che le persone possano accedere alle cure più vicino a casa". "Oggi mi impegno a continuare a rispettare queste priorità. Siamo dalla parte dei lavoratori britannici che lavorano duramente e andremo avanti con il nostro lavoro” conclude Johnson.

 

 

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