
Stati Uniti, crisi del latte in polvere: a cosa è dovuta la carenza di prodotto
Sono ormai settimane che sugli scaffali americani il prodotto è sempre più difficile da trovare. I motivi sono diversi. La più grande azienda produttrice, Abbott Nutrition, lo scorso febbraio ha chiuso uno stabilimento nel Michigan dopo la morte di due bambini a causa di un'infezione scoppiata dopo aver ingerito il latte. Questo ha aggravato una crisi già in corso, dovuta alla carenza di manodopera e di materie prime per il Covid-19

Negli Stati Uniti continua a mancare il latte in polvere per neonati e la Casa Bianca corre ai ripari. Il presidente Joe Biden, lo scorso 18 maggio, ha annunciato che ricorrerà al Defense Production Act – legge del 1950 varata in occasione della guerra in Corea – per ordinare alla filiera industriale di dare priorità alla produzione di latte in polvere (baby-formula) rispetto ad altre merci
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Sono ormai settimane che dagli scaffali dei supermercati statunitensi manca il latte in polvere. I negozi delle catene in cui si trova ancora – Target, CVS, Walmart – hanno intanto deciso di limitare la quantità di prodotto acquistabile dai genitori. I motivi alla base di questa carenza sono diversi
Crisi latte in polvere, Biden ricorre a una legge di guerra
Lo scorso febbraio Abbott Nutrition, azienda da cui – riporta il New York Times – arriva oltre il 40% di latte in polvere negli Stati Uniti, ha bloccato la produzione volontariamente, dopo che due bambini erano morti in seguito a un’infezione batterica scoppiata dopo aver ingerito il loro prodotto. Altri due bambini erano stati ricoverati
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Lo stabilimento da cui venivano le scorte, quello di Sturgis (Michigan), è stato temporaneamente chiuso e i lotti già distribuiti nel Paese erano stati ritirati
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In alcune zone del Paese quello di Abbott è l’unico prodotto disponibile per famiglie a basso reddito, essendo distribuito dal programma speciale di assistenza federale supplementare per donne, neonati e bambini
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Il caso di Abbott Nutrition è andato a peggiorare un quadro già complicato, a causa della crisi di approvvigionamento dovuta alla carenza di materie prime e di manodopera legata alla pandemia da Covid-19. Lo scorso 8 maggio, secondo i dati forniti da Datasembly, in tutta la Nazione mancava il 43% delle scorte di latte in polvere. Ad aprile era scoperto il 30%. Nella prima metà del 2021, con la crisi da coronavirus in pieno corso, si era arrivati all’8%

Poche le altre aziende che producono latte in polvere all’interno dei confini nazionali. Insieme ad Abbott, il 90% del totale del prodotto viene da Nestlé, Perrigo e Reckitt Benckiser, scrive Al Jazeera

Oltre a rispolverare la legge di guerra degli anni ’50, la Casa Bianca ha disposto che i ministeri della Salute e dell'Agricoltura usino i cargo della Difesa per importare dall'estero latte in polvere che rispetti gli standard stabiliti della Food and Drug Administration (Fda)

La Casa Bianca ha annunciato che renderà le linee guida sui requisiti di importazione meno stringenti. I cargo del Pentagono dovrebbero trasportare circa 1,5 milioni di confezioni di latte in polvere in arrivo da Zurigo, Svizzera

Intanto è stato raggiunto un accordo tra Abbott e Fda per riaprire l’impianto del Michigan. Ma la stessa Fda ha avvertito che le operazioni potrebbero ripartire soltanto tra una o due settimane, con ulteriori ritardi nella distribuzione

La questione è poi diventata politica, con i repubblicani che hanno attaccato l’amministrazione Biden, incolpandola di aver usato le disponibilità di latte in polvere “per gli immigrati”, lasciando sforniti i cittadini americani