Qui gli occupanti negano le libertà individuali: in questo reportage di Giorgia De Benetti una delle tante storie di diritti violati
Si può essere arrestati o banditi, senza la tutela di un sistema giudiziario riconosciuto dal resto del mondo. La Transnistria, letteralmente oltre il fiume Nistro, è una regione della Moldavia occupata dai russi, autoproclamata indipendente e senza alcun controllo. Un non luogo giuridico, dove la libertà di movimento si blocca innanzi ai ceck point dei militari. (GUERRA IN UCRAINA. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA)
La storia di Jurie
Dogane che possono diventare insormontabili come nel caso dell’ex veterano Jurie Cotofan: dopo aver combattuto la guerra tra Moldavia e Transnistria nel 1992 è stato arrestato sei volte dai russi. Oggi, bandito dalla regione occupata senza un chiara ragione, vive tra cottage semi abbandonati durante l’estate. D’inverno affitta una stanza nella capitale. La sua casa si trova nella sedicente repubblica, a pochi chilometri dal bosco in cui vive, nella riva sinistra del fiume quasi totalmente occupata, ma non la può raggiungere. Vede la madre di nascosto, il che gli è costato due arresti. Anni fa Jurie ha trascorse una settimana in carcere per aver sventolato la bandiera moldava durante una commemorazione, non mangiò nulla nel timore di essere avvelenato. Nonostante associazioni umanitarie internazionali e istituzioni moldave siano a conoscenza della sua situazione, il veterano è esasperato perché nessuno lo aiuta. In questo reportage una delle tante storie di diritti violati nella sedicente repubblica della Transnistria.