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Leopoli, il memoriale dei soldati sovietici è deserto e abbandonato. Il reportage

Mondo

Jacopo Arbarello

Da quando la Russia ha annesso la Crimea e appoggiato la guerra civile in Donbass nessuno si occupa di questo cimitero, che una volta era invece luogo di pellegrinaggio perché ricordava l’immenso tributo che gli ucraini hanno pagato nella lotta all’occupazione nazista nella Seconda guerra mondiale

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A Leopoli il memoriale dei caduti sovietici della Seconda guerra mondiale è deserto e abbandonato ormai da 8 anni. Da quando la Russia ha annesso la Crimea e appoggiato la guerra civile in Donbass nessuno si occupa di questo cimitero, che una volta era invece luogo di pellegrinaggio perché ricordava l’immenso tributo che gli ucraini hanno pagato nella lotta all’occupazione nazista nella Seconda guerra mondiale, 7 milioni e mezzo di morti sui 27 dell’intera Unione sovietica. (GUERRA IN UCRAINA, LO SPECIALE DI SKY TG24 - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE)

Dal 2014 la fiamma perpetua in onore dei caduti non arde più - Foto di Jacopo Arbarello
Nessuno si occupa più del memoriale, che giace abbandonato - Foto di Jacopo Arbarello

Un passato da dimenticare

Adesso nessuno viene più qui e il comune non provvede più a mantenere la pulizia e il decoro. Tutte le stelle dell’esercito sovietico sono state asportate dai muri di recinzione e la fiamma perenne che ricordava il sacrificio dei soldati non arde più dal 2014. I russi, soprattutto qui in Galizia, da quel momento sono diventati invasori, nemici, e tutto quello che è sovietico viene spontaneamente associato alla Russia. In Ucraina occidentale i sentimenti anti russi sono sicuramente più radicati, visto che la regione è stata per secoli polacca e austroungarica ed è stata unita al resto del paese solo da Stalin nel 1939.

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La stella sovietica è stata rimossa da tutti i muri di recinzione - Foto di Jacopo Arbarello
Restano invece i simboli di guerra - Foto di Jacopo Arbarello

Un Paese più unito dopo l'invasione del 24 febbraio

Ad est la cultura e la lingua russa sono, da secoli, molto più diffuse. Ma l’invasione del 24 febbraio decisa da Putin e la guerra che ne è seguita sono riuscite laddove secoli di storia non erano arrivati e cioè ad unire un paese da sempre diviso. A risvegliare il sentimento nazionale contro l’esercito nemico. L’Ucraina, da sempre terra di incontro di popoli e culture si ritrova unita come non lo è mai stata. E la memoria sovietica è diventata, quasi per tutti, un passato da dimenticare.

All'interno, le tombe dei soldati non sono più curate - Foto di Jacopo Arbarello
Qui non viene quasi più nessuno, solo pochi fiori vengono lasciati sotto alle statue - Foto di Jacopo Arbarello

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