La decisione è arrivata a causa del nuovo allarme Covid in Cina e dopo l'emergenza in corso a Shanghai da oltre un mese. Ieri nella capitale sono stati registrati 51 nuovi casi in tutta la città, il numero più alto dall'inizio di questa nuova ondata epidemica. Oggi i nuovi casi sono stati 29
Sono quasi 3,5 milioni gli abitanti del quartiere di Chaoyang di Pechino che devono sottoporsi ai tamponi anti-Covid. Domenica 24 aprile le autorità hanno infatti ordinato, ai residenti e a coloro che qui lavorano, di essere testati tre volte questa settimana, a partire da oggi, poi ancora mercoledì e venerdì. La decisione è arrivata a causa del nuovo allarme Covid in Cina e dopo l'emergenza in corso a Shanghai da oltre un mese.
Focolai ricondotti ad assembramenti
Ieri nella capitale sono stati registrati 51 nuovi casi in tutta la città, il numero più alto dall'inizio di questa nuova ondata epidemica. Oggi i nuovi casi sono stati 29. Le autorità sanitarie locali hanno rilevato l'emergere di due nuovi focolai ricondotti ad assembramenti. "La distribuzione delle persone contagiate e dei luoghi coinvolti si è ampliata", si legge in una nota che cita la vicedirettrice del Centro per il Controllo e la prevenzione delle Malattie di Pechino, Pang Xinghuo, e "oltre ai focolai precedentemente segnalati nelle scuole e nelle famiglie, sono stati aggiunti due nuovi focolai causati da assembramenti".
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"Bloccheremo l'avanzata della variante Omicron"
L'aumento dei contagi nella capitale cinese ha provocato timori di un lockdown simile a quello in atto da settimane a Shanghai dove milioni di persone sono bloccate in casa con grosse difficoltà nell'approvvigionamento di cibo e generi di prima necessità. Nonostante le forti proteste contro il lockdown nelle metropoli finanziarie, il governo cinese non intende retrocedere rispetto alla linea dura di contenimento del virus, e anche oggi, tramite il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, ha sottolineato che "non cederemo e bloccheremo l'avanzata della variante Omicron". Nei quartieri occidentali di Pechino sono stati chiusi i ristoranti, i locali e i cinema. I residenti della città hanno fatto incetta di prodotti nei supermercati, svuotando gli scaffali. Le catene di supermercati, tra cui Carrefour e Wumart, hanno comunicato di avere più che raddoppiato le scorte, mentre la piattaforma di e-commerce di Meituan specializzata nei generi alimentari ha aumentato le scorte e il numero di dipendenti per lo smistamento e la consegna.