Partygate, Boris Johnson ai Comuni: "Mi scuso con tutti ma non mi dimetto"

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Malgrado lo scandalo, il premier britannico non ha mai pensato a dimettersi e la guerra in Ucraina rafforza la sua posizione. “Proprio perchè so che tante persone sono arrabbiate e deluse, sento anche un maggior obbligo di realizzare le priorità del popolo britannico” ha dichiarato ieri in aula

 

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Boris Johnson torna a scusarsi in parlamento per il partygate, lo scandalo delle feste nel suo ufficio durante il lockdown. E lo fa "in tutta umiltà" dichiarando di aver ricevuto e pagato la multa per l'evento del 19 giugno 2020 a Downing street. "Ho sbagliato e mi scuso con tutto il cuore" ha detto più volte il premier britannico.

 

Le parole di Boris Johnson

Insieme alle scuse "senza riserve" pronunciate nel corso di un animato dibattito ai Comuni e al tentativo di giustificarsi con la sua "buona fede", Johnson ha ribadito che i britannici "hanno il diritto di aspettarsi di meglio dal loro primo ministro" sottolineando di non avere mai deliberatamente ingannato il Parlamento.

A fronte dell'offensiva delle opposizioni, a partire dal Labour che ne chiede con forza le dimissioni, il primo ministro ha più volte affermato di aver cercato di rimediare a quanto fatto, pagando subito la multa, rimettendosi all'indagine ancora in corso (che potrebbe fra l'altro riservargli nuove sanzioni) e portando a termine una riorganizzazione interna fra i suoi collaboratori a Downing Street. Allo stesso tempo ha rilanciato sulla necessità di restare al suo posto: "Il mio compito è quello di lavorare ogni giorno per rendere il popolo britannico più sicuro, più protetto e più prospero ed è quello che continuerò a fare" ha promesso a fronte della minaccia della guerra in Ucraina.

British Prime Minister Boris Johnson (R) with British Chancellor of the Exchequer Rishi Sunak (L), at 10 Downing Street in London, Britain, 01 December 2021. NHS leaders have warned that No.10 must implement a plan B, stricter measures to contain the spread of Omicron variant of covid-19. ANSA/ANDY RAIN

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I successi del governo secondo il premier

Johnson ha rimarcato alcune volte i successi del suo governo, in particolare sulla campagna vaccinale, ma ha prevalso in lui la scelta del profilo basso. Sembra comunque al momento reggere il partito di maggioranza: un solo deputato Tory ha formalizzato la sfiducia a BoJo, Mark Harper, ex ministro dell'era Cameron e dissidente interno dei Conservatori negli ultimi anni, fra l'altro come capofila degli oppositori del lockdown anche nei periodi peggiori della pandemia da Covid.

epa08925320 An ambulance outside Chelsea and Westminster hospital in London, Britain, 07 January 2021. Britain's national health service (NHS) is coming under sever pressure as Covid-19 hospital admissions continue to rise across the UK.  EPA/ANDY RAIN

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Il leader d’opposizione Starmer

Il leader dell'opposizione laburista britannica Keir Starmer ha invece respinto come "una

barzelletta" le "scuse contorte" rinnovate dal premier conservatore sullo scandalo Partygate definendo Johnson "un disonesto" (venendo ripreso dal presidente della Camera per il linguaggio non parlamentare), ne ha respinto il tentativo di legare la vicenda alla crisi ucraina e ha ripetuto che il Paese lo ha già giudicato e che egli dovrebbe dimettersi "se avesse un minimo di dignità".

epa09680251 British Prime Minister Boris Johnson departs 10 Downing Street for the PMQs in London, Britain, 12 January 2022. Johnson is set to face MPs during Prime Minister's Questions (PMQs) at parliament. He is facing increased pressure following further lockdown party allegations where is he said to have attended a garden party at Downing Street during lockdown in May 2020.  EPA/ANDY RAIN

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Camera voterà su bugie Johnson

Intanto la Camera dei Comuni britannica potrà votare domani su una mozione presentata dalle opposizioni, Labour in testa, che chiede di deferire Johnson dinanzi al Privileges committee (sorta di commissione sulle autorizzazioni a procedere) per valutare se il premier conservatore abbia ingannato il Parlamento relativamente al Partygate. La proposta è stata dichiarata ammissibile dallo speaker dell'assemblea di Westminster, Lindsay Hoyle: ora spetterà all'aula decidere, anche se la maggioranza Tory ha largamente i numeri per silurarla, salvo una rivolta di massa.

epa09278847 British Prime Minister Boris Johnson looks on ahead of a meeting with Crown Prince Salman bin Hamad Al Khalifa of Bahrain at 10 Downing Street in London, Britain, 17 June 2021.  EPA/ANDY RAIN

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