Partygate, Boris Johnson si scusa e paga la multa. Ma non si dimette

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Colpiti dalle sanzioni il premier britannico e il suo super ministro dell'economia per 12 eventi che si tennero tra gli spazi di Downing Street e quelli di Whitehall durante il lockdown per il Covid-19. Johnson paga la multa, ma senza fare un passo indietro

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Scandalo Partygate, multe per Boris Johnson e il suo superministro dell'economia Rishi Sunak. Scotland Yard li ha sanzionati per violazione delle norme Covid durante il lockdown. Il premier britannico ha presentato "piene scuse" per l'accaduto, senza però dimettersi.

Le feste in lockdown

Scotland Yard ha indagato su 12 eventi che si tennero tra gli spazi di Downing Street e quelli di Whitehall, ritrovi organizzati nonostante l'intero Paese fosse immerso in un rigido lockdown voluto dal governo per arginare la diffusione del Covid-19. Finora, la polizia ha inflitto oltre 50 multe per violazione della legge Covid negli edifici governativi.

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Le scuse, non le dimissioni

Il premier britannico Boris Johnson ha pagato la multa inflittagli da Scotland Yard.  Lo ha reso noto Downing Street che ha precisato che il premier britannico ha offerto le sue "scuse" più complete per l'accaduto e che quindi non intende far ricorso. Lo stesso ha fatto la sua consorte, Carrie Symonds-Johnson. Il premier ha tuttavia confermato di non avere intenzione di dimettersi. 

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