Sergey Orlov spiega: "Abbiamo cercato in ogni modo dei corridoi umanitari", ma "senza successo". Putin "non consentirà ad aprirli". E denuncia: "Questo è un genocidio"
“Abbiamo cercato in ogni modo dei corridoi umanitari", ma "senza successo". A dirlo, è il vicesindaco di Mariupol, Sergey Orlov. "Non credo nelle parole dei russi", aggiunge, "la Russia non vuole risolvere nessuna questione umanitaria". Mentre sulle forniture di armi, avverte: "Mancano". "Adesso la situazione è cambiata e abbiamo bisogno di più armi, parlo di artiglieria, di blindati, di carriarmati". "Abbiamo iniziato a ricevere queste armi, ma non bastano e dobbiamo riceverne prima possibile per sbloccare la situazione in maniera militare", aggiunge (GLI AGGIORNAMENTI LIVE).
"Putin impedisce evacuazioni" (VIDEO)
Sui corridoi umanitari, il vicesindaco poi spiega: "Sappiamo già che ci sono ancora 130mila cittadini nella città che stanno soffrendo, sono senza cibo, senza acqua. Ma Putin non ha consentito questi corridoi umanitari e non consentirà di aprirli. Non lo consente già da 50 giorni, quindi l'unica decisione è la sua, è lui che può prendere questa decisione, quella di creare dei corridoi umanitari. Ma non è stato possibile per più di 50 giorni, appunto”.
"È un genocidio" (VIDEO)
"Questo è un genocidio", continua il vicesindaco. "Hanno preso 40mila persone, miei concittadini, e li hanno deportati. In due fasi, cioè prima in campi di raccolta e poi campi di filtrazione: ci vogliono circa 10 giorni per attraversare queste due fasi e non tutti sono riusciti ad attraversarle entrambe, alcuni sono statti trattenuti prigionieri e altri invece hanno superato questa sorta di filtri e sono stati deportati in Russia, in zone estremamente depresse” del Paese.
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La richiesta d'aiuto al Papa (VIDEO)
Poi il vicesindaco si rivolge anche al Papa: “Io credo che lui abbia il potere e la possibilità di rendere possibile questa evacuazione umanitaria, in qualche modo per parlare a Putin affinché apra questi corridoi umanitari. Il nostro governo, il nostro consiglio municipale è pronto a questa evacuazione. Noi non chiediamo al Papa di fermare la guerra, magari non ha questo potere tra le mani, ma magari può aiutare per soluzioni umanitarie e gli chiediamo gentilmente di continuare in questi sforzi”.