Israele, nella notte raid sulla Striscia di Gaza dopo lancio di un razzo

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Lunedì sera un missile è stato lanciato dalla Striscia verso il sud di Israele ed è stato intercettato da Iron Dome. In risposta, gli aerei israeliani hanno effettuato attacchi nel sud dell'enclave palestinese. Secondo Hamas, i raid avrebbero colpito "siti vuoti", secondo Israele “fabbriche di armi”. Questi scontri a fuoco arrivano dopo le violenze all'interno e intorno alla Spianata delle moschee di Gerusalemme. Oggi riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu

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Raid di Israele sulla Striscia di Gaza nella notte tra lunedì 18 e martedì 19 aprile. A denunciarlo sono stati alcuni testimoni e il movimento islamista al potere Hamas. I raid sono una risposta al razzo lanciato dall'enclave palestinese sul sud dello Stato ebraico nella serata di lunedì. Oggi, intanto, c’è la riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, dopo gli incidenti sulla Spianata delle moschee.

Il razzo e i raid

Lunedì sera un razzo è stato lanciato dalla Striscia di Gaza verso il sud di Israele. Secondo un portavoce militare, il missile è stato intercettato da Iron Dome, il sistema di difesa aerea israeliano. Nella zona, poco prima, erano risuonate le sirene di allarme e la popolazione era nei rifugi. Il lancio è il primo da diversi mesi. In risposta, le forze israeliane hanno effettuato dei raid nella notte. Secondo i testimoni, gli aerei hanno effettuato attacchi nel sud della Striscia, mentre il braccio armato del movimento islamista ha annunciato di aver aperto il fuoco contro velivoli militari di Israele. “Congratulazioni agli uomini della resistenza che hanno affrontato i caccia con la nostra difesa antiaerea", ha detto in un comunicato il portavoce di Hamas Hazem Qassem, sostenendo che le forze israeliane hanno colpito "siti vuoti". “I caccia dell'esercito israeliano hanno colpito le fabbriche di armi dell'organizzazione terroristica Hamas nella Striscia di Gaza", ha comunicato invece l'esercito israeliano.

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Gli scontri degli ultimi giorni

Questi ultimi scontri a fuoco arrivano dopo le violenze dello scorso fine settimana all'interno e intorno alla Spianata delle moschee di Gerusalemme - il terzo luogo più sacro dell'Islam e il primo luogo sacro dell'ebraismo sotto il nome di Monte del Tempio -, che hanno causato oltre 170 feriti, principalmente palestinesi. Secondo il premier israeliano Naftali Bennett, dietro le violenze c'è Hamas. "Nell'ultima settimana viene condotta contro di noi una campagna violenta di incitazione indirizzata da Hamas", ha spiegato in un comunicato. Oggi si riunisce il Consiglio di Sicurezza dell'Onu: secondo quanto riportato da fonti diplomatiche, l'incontro è stato chiesto da Cina, Francia, Emirati Arabi Uniti, Norvegia e Irlanda e sarà a porte chiuse.

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