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Putin, il rapporto con gli oligarchi e come incide sulla guerra
Le sanzioni occidentali stanno colpendo i miliardari vicini al Cremlino. In molti si chiedono se esista l’ipotesi che queste persone possano tradire il leader russo. Come spiega il finanziere Bill Browder, gli oligarchi sono dei prestanome dello Zar, custodi di un immerso patrimonio accumulato negli anni
Dall’inizio della guerra russa in Ucraina, una delle principali contromosse dell’Occidente è stata rispondere con sanzioni per indebolire l’economia di Mosca. In particolare, gli oligarchi sono stati duramente colpiti. Il ruolo della cerchia di miliardari “protetti” dal Cremlino è una chiave importante: in molti si chiedono quale sia il loro ruolo e se esiste la possibilità che possano tradire Putin pur di non vedere crollare i propri imperi finanziari
Alcune risposte ha provato a darle Bill Browder, un finanziere anglo-americano che in Russia ha fatto affari all’epoca delle privatizzazioni post-sovietiche. Più di recente è stato promotore del Magnitsky Act, una legge voluta da Barack Obama per sanzionare corruzione e violazioni dei diritti umani in Russia. Browder è quindi diventato un personaggio molto sgradito al Cremlino e ha scritto ora un libro, Freezing Order, in cui spiega come funziona il “sistema-Putin”
Il tesoro nascosto del leader russo è un’ipotesi plausibile per molti esperti. In un’intervista al Corriere della Sera, Browder spiega che Putin “ha cominciato tutta la sua carriera come un tipo al quale piacciono i soldi: e nessuno entra nella carriera pubblica in Russia con altri obiettivi che non siano rubare quanti più soldi possibile”