Elisabetta II ha lamentato anche le restrizioni imposte per mesi "da questa orribile pandemia" rispetto all'impossibilità prolungata d'incontrare familiari e persone care. Mentre non ha mancato di rinnovare l'elogio a infermieri e medici del Regno per "lo spirito" con cui hanno affrontato due anni di emergenza
"Un'orribile" infezione che lascia chi ne viene colpito "molto stanco ed esausto". È il Covid raccontato nelle parole della regina Elisabetta, 96 anni fra una decina di giorni, che in qualche modo - pur senza mai esprimersi in prima persona - ha confessato l'esperienza fatta di recente in occasione del suo stesso contagio, superato il mese scorso (COVID, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA).
Rinnovato apprezzamento a sanitari
I tabloid ne danno conto in prima pagina, citando quanto dichiarato ieri dalla sovrana in un incontro virtuale con alcuni rappresentanti del servizio sanitario nazionale britannico (Nhs), durante il quale Elisabetta II ha lamentato anche le restrizioni imposte per mesi "da questa orribile pandemia" rispetto all'impossibilità prolungata d'incontrare familiari e persone care. Mentre non ha mancato di rinnovare l'elogio a infermieri e medici del Regno per "lo spirito" con cui hanno affrontato due anni di emergenza: uno spirito degno "di Dunkerque", ha sentenziato, richiamando il paragone con una delle pagine eroiche della storia britannica nella Seconda Guerra Mondiale.
Il contagio avvenuto oltre un mese fa
Infettata dal Covid pochi giorni dopo l'erede al trono Carlo oltre un mese fa, la monarca - che proprio quest'anno celebra il Giubileo di Platino dei suoi 70 anni di regno - ha sperimentato per circa una settimana "sintomi leggeri simili a quelli di un raffreddore", secondo i comunicati ufficiali di corte resi noti allora. Sintomi che tuttavia l'hanno lasciata prostrata, osservano ora i media interpretando le sue affermazioni come la testimonianza di una vera "battaglia contro il Covid". E di una certa fatica persistente: confermata del resto dalla recente rinuncia a tutta una serie d'impegni esterni e dalla limitazione della sua agenda istituzionale a pochi appuntamenti (di persona o virtuali), quasi tutti dall'interno del castello di Windsor.