Sri Lanka, scontri e violente proteste nella capitale Colombo

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Nel Paese di 22 milioni di persone mancano beni essenziali e i prezzi hanno subito forti aumenti, appesantiti da un enorme debito pubblico. La polizia di Colombo ha dichiarato di aver arrestato 45 persone dopo i disordini, in cui un uomo è rimasto gravemente ferito. Si tratta della peggiore crisi finanziaria da quando, nel 1948, lo Sri Lanka ha ottenuto l'indipendenza dal Regno Unito

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Lo Sri Lanka è sull'orlo del baratro per la peggior crisi economica degli ultimi decenni. La causa è il calo vertiginoso, del 70%, di valuta straniera nelle casse dello Stato, che impedisce alle autorità di importare beni di prima necessità, dai farmaci al cibo, dal carburante al cemento, e di rimborsare un gravoso debito estero. I 22 milioni di abitanti sono allo stremo delle forze per il rincaro dei prezzi, conseguenza diretta della costante diminuzione dei prodotti disponibili sul mercato, costretti a lunghe code per acquistare quei pochi beni essenziali ancora in vendita e razionati, oltre a dover sperimentare black-out fino a 10 ore al giorno. 

Esercito in città

Le forze di sicurezza dello Sri Lanka sono state dispiegate massicciamente a Colombo, la capitale, dopo una notte di scontri e violenze, con i manifestanti che hanno cercato di assaltare la casa del presidente per protestare contro la peggiore crisi economica dall'indipendenza. La polizia di Colombo ha dichiarato di aver arrestato 45 persone dopo i disordini, in cui un uomo è rimasto gravemente ferito. Il coprifuoco, messo in atto durante la notte, è stato revocato all'alba di questa mattina, ma la presenza della polizia e dell'esercito è stata rafforzata in tutta la città, dove i rottami di un autobus bruciati stavano ancora bloccando la strada che conduce alla casa del presidente Gotabaya Rajapaksa.

I motivi della crisi

Il malcontento popolare e la crescente preoccupazione per una situazione sempre più disperata sono già esplosi nei giorni scorsi con manifestazioni nelle strade della capitale, sfociate in tentati assalti al palazzo presidenziale e richieste di dimissioni del capo dello Stato, Gotabaya Rajapaksa, i cui discorsi non sono finora riusciti a rassicurare i cittadini. Secondo alcuni analisti, si tratta della peggiore crisi finanziaria da quando, nel 1948, lo Sri Lanka ha ottenuto l'indipendenza dal Regno Unito. Sono settimane ormai che nella capitale in tutta l'isola si ripetono le stesse scene di vita quotidiana, fatta di privazioni, ore di code ai mercati, supermercati, benzinai e farmacie, sotto la sorveglianza delle forze armate che temono sommosse della fame. La situazione è notevolmente peggiorata nei giorni scorsi: nella capitale i mezzi di trasporto pubblici sono fermi per la carenza di carburante, diversi ospedali hanno dovuto bloccare gli interventi chirurgici ordinari a causa dei black-out e della penuria di farmaci e forniture sanitarie. Sono persino saltate le sessioni di esame degli studenti per mancanza di fogli per stampare le prove e per scrivere.

 

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