
Guerra in Ucraina, "i jet degli oligarchi sanzionati continuano a volare": l'inchiesta
Alcuni dati relativi alle rotte aeree, secondo quanto rivelato dal Guardian in collaborazione con il network Organized Crime and Corruption Reporting Project, sembrano mostrare una possibile violazione delle misure restrittive imposte contro alcune personalità russe nell'ambito del conflitto in Ucraina

Secondo un'inchiesta del Guardian, realizzata in collaborazione con il network di giornalisti investigativi Organized Crime and Corruption Reporting Project, alcuni dei jet legati agli oligarchi russi sanzionati nell'ambito del conflitto in Ucraina starebbero continuando a volare nonostante le misure restrittive
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L'indagine si basa sui dati di Flightradar24 e ADS-B Exchange, due siti specializzati in flight tracking. I giornalisti coinvolti specificano che non si conoscono i motivi di questi spostamenti e che non si sa se gli oligarchi fossero a bordo quando sono stati fatti. L'esistenza stessa di queste rotte potrebbe però indicare il mancato rispetto delle decisioni prese nei confronti di alcuni individui e di Mosca
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Il Guardian scrive che, per esempio, i jet legati a Igor Shuvalov, ex vice primo ministro russo, sono stati sorpresi a volare dopo il 23 febbraio, giorno in cui l'Ue ha imposto le prime sanzioni alla Russia. Più nel dettaglio, il suo Bombardier Global Express jet si sarebbe spostato tra Ginevra, Monaco, Parigi, Milano ed Helsinki dopo quella data
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Tra i velivoli tracciati ci sono anche due jet che sarebbero legati al miliardario Alisher Usmanov. Secondo l'inchiesta del Guardian, sarebbero partiti da aeroporti dell'Ue dopo che era stato imposto agli aerei di proprietà russa, registrati come russi o controllati da Mosca, il divieto di sorvolare il cielo sopra i 27 Paesi membri. I due velivoli in questione sarebbero un Airbus A340, che ha lasciato Monaco la sera del 28 febbraio - giorno in cui Usmanov è stato inserito nell'elenco dei sanzionati - e un altro jet che ha lasciato Firenze in direzione Uzbekistan
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Interpellato a questo proposito, un portavoce dell'oligarca ha risposto: “Neghiamo ogni illecito o tentativo di evitare che gli asset venissero sanzionati. Dato che il MI-ABU jet di cui parlate non è di proprietà né controllato da Usmanov, né poteva essere da lui usato a condizioni di leasing, non c'è alcuna base giuridica per alcun divieto in relazione alle sanzioni individuali imposte contro di lui"
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E ancora: “Per quanto riguarda la compliace con le regole sulla partenza, la nostra dettagliata analisi legale non ha trovato violazioni. In base alle informazioni a nostra conoscenza, la partenza è stata fatta in accordo col permesso dell'autorità del Paese da cui l'aereo è partito"

Il Guardian scrive che anche i jet che sarebbero legati a Roman Abramovich sono stati molto attivi nelle settimane successive all'invasione in Ucraina. Uno di questi - il Bombardier Global 6000, registrato LX-LUX - sarebbe ora a terra in Lettonia, in attesa che le autorità del Lussemburgo, dove è stato registrato, ne confermino la proprietà. Se si scoprirà che appartiene all'oligarca, sarà considerato un asset congelato, scrive il giornale citando dall'agenzia lettone dell'aviazione civile

Tra gli osservati speciali c'è anche Eugene Shvidler, stretto collaboratore di Abramovich. Il Guardian scrive che due suoi jet sono stati sequestrati delle autorità del Regno Unito e che uno di questi era partito da Biggin Hill il 27 febbraio. Lo stesso jet avrebbe fatto anche un volo transatlantico e sarebbe arrivato in un piccolo aeroporto vicino a New York prima di tornare a Farnborough il 4 marzo. Un suo portavoce ha negato qualsiasi violazione

Il Guardian scrive che tra gli aerei che si sono diretti negli Emirati Arabi Uniti ce ne sono diversi che in passato erano stati legati ad Abramovich così come agli uomini d'affari russi Andrey Guryev, Andrey Melnichenko and Oleg Deripaska

Più nel dettaglio, un jet legato a Melnichenko sarebbe volato a Dubai il 9 Marzo. Un portavoce dell'oligarca, citato dal giornale, ha detto che il miliardario russo "non ha nessun legame coi tragici eventi in Ucraina" e che non c'è "giustificazioni per inserirlo nell'elenco delle sanzioni". Anche un portavoce di Deripaska ha fatto un discorso simile: “La decisione di sanzionarlo [Deripaska] non ha nulla a che fare con la giustizia o la legge, così come il congelamento dei suoi assets e di quelli della sua famiglia"