A riportare la notizia sono le forze di sicurezza ucraine. La vittima sarebbe Brent Renaud e insieme a lui sarebbero stati feriti due colleghi: i tre sarebbero stati raggiunti da colpi d’arma da fuoco a un checkpoint. “Risponderemo in maniera proporzionata”, ha commentato il consigliere della Casa Bianca Jake Sullivan
Un giornalista americano, Brent Renaud, è stato ucciso e due suoi colleghi sarebbero stati feriti ad Irpin, nei sobborghi di Kiev. Ad annunciarlo sono state le forze di sicurezza ucraine. I tre sarebbero stati raggiunti da colpi d’arma da fuoco a un checkpoint. "Siamo profondamente rattristati dalla morte di Brent Renaud. Era un fotografo e un regista di talento che negli anni passati aveva collaborato con noi", ha fatto sapere il New York Times specificando che "non si trovava in missione in Ucraina per il quotidiano. Le prime informazioni riferiscono che lavorava per noi perché è stato trovato con il tesserino del giornale che gli era stato dato per una missione anni fa" (LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - L'APPELLO DI PAPA FRANCESCO).
Casa Bianca: “Risponderemo in modo proporzionato”
La dinamica dei fatti è stata riportatata da uno dei reporter sopravvissuti. "Stavamo attraversando il primo ponte a Irpin con altri colleghi, per filmare i rifugiati in fuga", ha raccontato. "Si è avvicinata un'auto che ci ha chiesto se volevamo andare con loro per passare il secondo ponte, abbiamo superato il checkpoint e ci hanno sparato contro. Brent è stato ferito e lo abbiamo dovuto lasciare indietro per fuggire. Sono stato portato qui da un'ambulanza. Ho visto che gli hanno sparato al collo, ma non so che fine abbia fatto". Il capo della polizia della King Region, Andrei Nebitov, ha spiegato su Facebook che Brent Renaud è stato ucciso a Irpin. Nello stesso post pubblicato sui social Nebitov ha parlato di un altro giornalista ferito. “Stiamo seguendo questi ultimi sviluppi molto attentamente e risponderemo alle morte del giornalista in maniera proporzionata”, ha affermato il consigliere della Casa Bianca, Jake Sullivan.
La vita di Brent Renaud
Brent Renaud, fotografo e documentarista di guerra, era nato il 2 ottobre 1971 nel Tennessee, aveva 51 anni. Aveva iniziato la sua carriera coprendo gli attacchi terroristici dell'11 settembre a New York e la successiva guerra in Afghanistan. Per il New York Times, con cui ha collaborato per un lungo periodo, ha seguito il terremoto di Haiti e la guerra alla droga in Messico. Insieme al fratello Craig, anche lui regista indipendente, produsse tra gli altri "Surviving Haiti's Earthquake: Children", vincitore del duPont-Columbia Award 2012, premiato insieme al progetto multimediale del New York Times "A Year at War" come un esempio di narrazione artistica e interattiva vissuta online. Brent ha passato gli ultimi venti anni a produrre film e programmi televisivi con il fratello. Erano noti per aver raccontato storie di umanità nei punti caldi del mondo: non solo il terremoto di Haiti, i disordini politici in Egitto e in Libia, la lotta per Mosul, l'estremismo in Africa e la crisi dei giovani rifugiati in America Centrale.