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Guerra in Ucraina, paura nucleare: in Belgio boom di vendite pillole di iodio

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©Getty

L'inizio dell'invasione russa in Ucraina e i combattimenti intorno alle centrali nucleari hanno innescato in Belgio un boom della domanda di compresse anti-radiazioni a base di iodio. Le pillole vengono distribuite gratuitamente dalle farmacie su semplice presentazione della carta d’identità

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E’ corsa alle compresse a base di iodio in Belgio. Nel Paese che ospita sette reattori nucleari ancora in funzione, lo ioduro di potassio è disponibile gratis nelle farmacie del Paese. L'Associazione dei farmacisti belgi ha segnalato che solo giovedì scorso sono state consegnate 1.500 scatole da 10 compresse. Venerdì e sabato la domanda è salita a 4 mila confezioni al giorno, lunedì si è arrivati a quota 30 mila. Ritmi che si stanno avvicinando al record storico registrato nel mese di marzo 2018, quando vennero consegnate fino a 45 mila confezioni di compresse al giorno durante l'attuazione del piano di sicurezza nucleare. Il nuovo boom della domanda ha costretto l'Agenzia federale belga per il controllo nucleare a ricordare che le compresse di iodio non vanno assunte preventivamente o di propria iniziativa, ma solo su indicazione delle autorità.  (GUERRA IN UCRAINA NOTIZIE IN DIRETTA -  LO SPECIALE -  I VIDEO)

Perché le pillole di iodio?

Se lo iodio radioattivo viene rilasciato nell'aria, l'assunzione di ioduro di potassio satura la ghiandola tiroidea, prevenendone così l'assorbimento. Tuttavia l'Agenzia federale belga per il controllo nucleare ha chiarito che "le pastiglie di iodio non offrono protezione contro altre sostanze radioattive" dalle quali, in caso di emergenza, è necessario ripararsi. L'uso delle compresse "è raccomandato solo per le persone in determinate fasce d'età. In caso di fuoriuscita di radiazioni, i minori di 18 anni, in particolare i più piccoli, sono maggiormente a rischio di sviluppare tumori. Lo stesso vale per le donne in gravidanza o in allattamento, mentre gli adulti dai 18 ai 40 anni hanno meno probabilità di sviluppare il cancro alla tiroide. Il rischio si abbassa ulteriormente per gli over 40, rendendo l'uso delle compresse "controproducente e persino potenzialmente tossico"

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