“Era un gesto con la mano per scusarmi con la presidenza" per aver sforato nei tempi dell'intervento, si è giustificato il bulgaro. "Offende me e tutti gli altri in Europa", le parole della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola
Solo un “piccolo malinteso”. Si giustifica così, in una mail inviata ai colleghi, l’europarlamentare bulgaro dell’ECR Angel Dzhambazki accusato di aver fatto un saluto fascista all’Assemblea Plenaria di Strasburgo durante il dibattito di ieri sullo stato di diritto. “Era un gesto con la mano per scusarmi con la presidenza" per aver sforato nei tempi dell'intervento. "Sono rimasto scioccato nel vedere l'accusa del saluto nazista".
La versione di Dzhambazki
Questa dunque la versione dei fatti di Angel Dzhambazki. "La situazione è piuttosto semplice” spiega. “Stavo finendo il mio discorso in aula e mentre lasciavo l'emiciclo volevo scusarmi con un gesto della mano", dopo che l'aula aveva accolto con proteste le sue parole. "Immaginate la mia sorpresa - continua l’europarlamentare bulgaro - quando, dopo aver fatto questo gesto sono stato accusato di aver fatto un saluto nazista. Mi scuso se questo gesto innocente, che era solo un modo per scusarsi, ha offeso qualcuno”. E ancora: "Credo che opinioni dissonanti portino beneficio al dibattito. Non sono estraneo alle controversie" ma questa è "una calunnia".
Il commento della presidente Metsola
"Un saluto fascista al Parlamento europeo è per me inaccettabile, sempre e ovunque. Offende me e tutti gli altri in Europa", le parole della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. "Siamo la Casa della democrazia. Quel gesto viene dal capitolo più oscuro della nostra storia e deve essere lasciato lì", sottolinea. "Nella seduta che ho presieduto stasera l’eurodeputato bulgaro Dzhambazki ha esibito il saluto romano. Ho subito condannato l’accaduto e chiesto di sanzionare questo gesto ignobile e inaccettabile. L'Europarlamento è monumento vivo della democrazia contro la barbarie del nazifascismo", il tweet invece della vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno che in quel momento presiedeva l’Aula.