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Usa, allerta tsunami per tutta la West Coast dopo l'eruzione di un vulcano a Tonga

Mondo
©Ansa

Sotto osservazione tutta la costa occidentale degli Stati Uniti, dalla California - dove sono arrivate le prime onde - all'Alaska. Diramato un allarme anche in Canada e in Cile, per un possibile "piccolo tsunami" sull'isola di Pasqua. Onde fino a 3 metri alle isole Amami, nel Sud del Giappone. Intanto alcune zone di Tonga sono allagate e alcune persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni

Dal Canada al Cile è allerta per un possibile tsunami causato dall’eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha'apai nel regno di Tonga, costituito da un arcipelago nel Sud del Pacifico. Lo US National Tsunami Warning Centre ha diramato un’allerta per tutta la costa occidentale degli Stati Uniti, dalla California all’Alaska, mentre le onde sono già arrivate alle Hawaii causando "piccole inondazioni", ma non danni. Onemi, l’ufficio nazionale di emergenza del Cile, ha diramato un allarme per l’isola di Pasqua. "In via precauzionale, si richiede di lasciare la zona balneare per la possibilità di un piccolo tsunami a Pasqua e nelle Isole antartiche", si legge sui canali social. Sotto osservazione anche la British Columbia, una provincia in Canada, mentre agli abitanti del New South Wales, uno Stato dell' Australia che comprende anche Sydney, è stato suggerito di non andare in spiaggia.

Prime onde in California 

Le prime onde dello tsunami innescato dall'eruzione del vulcano hanno raggiunto le coste della California. Si tratta di onde, riportano i media americani, di circa 45 centimetri. Le spiagge comunque restano aperte con le autorità più preoccupate per i moli lunga la costa. È stato infatti chiesto ai proprietari di imbarcazioni di assicurarle nel migliore modo possibile, così che possano resistere a eventuali onde anomale.

La situazione a Tonga

L'eruzione è durata otto minuti ed è stata così violenta da essere stata udita nelle Fiji, a più di 800 km di distanza da Tonga, hanno detto i funzionari della capitale Suva. Il Servizio geologico di Tonga, citato dall’Ansa, ha fatto sapere che i pennacchi di gas, fumo e cenere hanno raggiunto i 20 km nel cielo. Nella giornata di ieri era stato diramato e poi revocato un allarme in un’ampia zona del Pacifico che includeva il regno di Tonga, le Fiji e la Nuova Zelanda. Qualche ora fa, l’ufficio australiano di meteorologia ha avvisato che era stata osservata un’onda di tsunami alta 1,2 metri a Nukualofa, capitale del regno di Tonga che si trova sull'isola di Tongatapu. Non ci sono per ora notizie di vittime, ma molti residenti della zona sono stati costretti a lasciare temporaneamente le loro case e alcune zone risultano allegate. I media locali riferiscono che è stato costretto ad evacuare anche il re Tupou VI dal momento che il palazzo reale si trova vicino alla costa. L’Agi riferisce che l'elettricità e le comunicazioni sono al momento interrotte e che per affrontare l’emergenza è stato mobilitato l’esercito.

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Il racconto

"Sembrava un'esplosione", ha detto uno dei residenti di Tonga, citato da Ansa. "Il terreno e la casa intera hanno iniziato a tremare. Mio fratello ha pensato che fossero delle bombe esplose lì vicino, ma abbiamo subito capito che si trattava di uno tsunami dopo aver visto l'acqua entrare da tutte le parti. Abbiamo udito le urla delle persone tutt'intorno e molte persone hanno iniziato a fuggire verso le montagne", ha aggiunto.

 

Le onde in Giappone

L'eruzione del vulcano ha causato grosse onde anche nella zona delle isole Amami, nel Sud del Paese. L’agenzia meteorologica del Paese ha detto che un'onda di 1,2 metri ha colpito la remota isola meridionale di Amami Oshima, intorno alle 23.55 locali (le 15.55 italiane) e che potrebbero essercene altre alte fino a 3 metri.

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