Romania, sequestrata per 9 ore l'inviata del TG1 nell'ufficio di una senatrice no vax

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Grave episodio accaduto a Lucia Goracci, che è stata bloccata mentre tentava di raccontare il cornavirus nel paese, uno dei più gravemnete colpiti dalla pandemia. Intimidazioni e minacce da parte della polizia 

“Eravamo in Romania ma ho pensato alla Siria”.

Può sembrare un’esagerazione, ma il racconto dell’inviata del TG1 RAI Lucia Goracci conferma un grave episodio di intimidazione nei confronti della stampa avvenuto in una pese dell’Unione Europea.

La storica corrispondente di guerra e inviata del TG1 si trovava infatti a Bucarest per raccontare la situazione del coronavirus nel paese, uno dei più colpiti dall’epidemia e con i più bassi livelli di vaccinazione nel Vecchio Continente. In quest’ottica aveva cercato di intervistare una senatrice esponente del movimento no-vax, molto forte in Romania.

La senatrice no-vax l'ha bloccata nel suo ufficio

Quello che però sarebbe dovuto essere un normale servizio di informazione, si è rapidamente trasformato in un incubo.

La giornalista ha raccontato di una reazione violenta e prevaricante da parte della senatrice: "Ha chiuso a più mandate la porta, impedendoci di uscire. Si sono poi affacciati più uomini, tra cui suo marito. Non ci hanno fatto uscire e lei ha chiamato la polizia, dicendo che avevamo fatto irruzione e li stavamo minacciando. Insomma, hanno iniziato a criminalizzarci. Ha detto alla polizia che potevamo avere armi o droga addosso. Ci hanno minacciato. Il marito ha anche detto: che faccio di voi ora? Apro la finestra e vi butto di sotto?".

La giornalista è poi riuscita a uscire, infilando la porta mentre era aperta perché stava entrando qualcuno. "Poi sono entrata di nuovo con la polizia, che avevo l’illusione salisse per difenderci. Invece la polizia ha iniziato a farci il quarto grado. Il marito della senatrice ci ha messo le mani addosso e il poliziotto ci ha poi portati via, in un crescendo di grottesco", ha concluso.

Insomma, una vicenda non solo grottesca, ma anche preoccupante, che denuncia la situazione della libertà di stampa in un paese membro dell’Unione.

epa09525768 A hospital staff carries two fresh oxygen reserves at the Covid-19 section of National Institute of Pneumology 'Marius Nasta', in Bucharest, Romania, 15 October 2021.  Romania registered on 15 October 365 coronavirus related deaths, the highest number of daily deaths since the beginning of the pandemic. About 18,000 patients are hospitalized, of which 1,729 in intensive care units, in the entire country. Romanian health authorities are overwhelmed by the outbreak of the fourth wave, as the number of infected people with SARS-CoV-2 are rising from one day to another.  EPA/ROBERT GHEMENT

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La condanna del premier e l'intervento della Farnesina

Per sbloccare la situazione è stato necessario l’intervento della diplomazia, del consolato e del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che la giornalista ha ringraziato al termine della sua paradossale odissea.

"E' da poco uscita la notizia che il premier romeno ha condannato quanto successo. Voglio ringraziare il ministro, la diplomazia, l'ambasciata. La console è arrivata alla prima telefonata, non c'è stato bisogno di una seconda telefonata. È arrivata quando eravamo di fatto in fermo di polizia", ha sottolineato Goracci.

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