Raid all'aeroporto di Kabul, nessuna sanzione per i militari Usa implicati

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Ad affermarlo il portavoce del Pentagono spiegando che "non ci sono elementi sufficientemente solidi di responsabilità personali" per l’attacco col drone che ha ucciso 10 civili a Kabul, in Afghanistan, a fine agosto. 

Una decisione destinata a far discutere. Nessun militare americano coinvolto nell'attacco col drone che uccise 10 civili a Kabul durante il ritiro americano sarà punito, dopo che il segretario alla difesa Lloyd Austin ha approvato le raccomandazioni di due alti comandanti. A rivelarlo il New York Times. 

L’attacco di Kabul

L'attentato, nel quale morirono sette bambini, fu definito dal Pentagono un "tragico errore": si pensava che il target fosse un kamikaze dell'Isis pronto a fare un attentato contro le forze Usa. Un’ indagine interna dell'ispettore generale concluse che non fu causato da una negligenza criminale, ma da una serie di errori di esecuzione e di interpretazione delle informazioni, lasciando però ai vertici della difesa la decisione finale su eventuali sanzioni. Austin affidò l'ultima parola sulla vicenda a due alti comandanti, il gen. Kenneth F. McKenzie, capo del comando centrale, e il gen. Richard D. Clarke, capo del commando operazioni speciali, che ora  hanno escluso provvedimenti. Il raid avvenne durante la caotica evacuazione delle truppe statunitensi dall'Afghanistan, in giornate di enorme tensione perchè solo pochi giorni prima un kamikaze si era fatto saltare in aria all'esterno dell'aeroporto internazionale Hamid Karzai, causando la morte di 13 Marine e almeno 170 afghani. 

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