Isole Salomone, violenta rivolta: il governo impone il coprifuoco

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L'Australia invia militari e polizia per riportare l'ordine. Il primo ministro Sogavare: "Troveremo i responsabili, nessuno è al di sopra della legge"

Coprifuoco a Honiara, la capitale delle Isole Salomone, a causa delle proteste dei manifestanti. Una folla di rivoltosi ha provato a introdursi nel parlamento, dando fuoco a una stazione di polizia e ad alcuni edifici. Gli agenti, per arginarli, hanno risposto con il lancio di gas lacrimogeni. Non è chiaro se la protesta sia stata un tentativo fallito di golpe.

Intervento australiano

L'Australia ha annunciato che invierà forze militari di peacekeeping sulle Isole Salomone. Lo ha detto il premier Scott Morrison, dopo due giorni di violente rivolte che hanno minacciato di rovesciare il governo di Honiara. "Il nostro scopo è fornire stabilità e sicurezza", ha detto Morrison precisando di aver ricevuto una richiesta di aiuto direttamenta dal primo ministro delle Isole Manasseh Sogavare.

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"Prenderemo i responsabili" 

Per far fronte alla crisi, nella serata del 24 novembre il primo ministro Manasseh Sogavare ha firmato un ordine di coprifuoco della durata di 36 ore. Il leader si è rivolto al Paese affermando che "il braccio investigativo del governo sta lavorando per rintracciare i responsabili della distruzione, essi affronteranno la legge, nessuno è al di sopra della legge".

Preoccupazione cinese

La Cina ha espresso "grande preoccupazione"  per i disordini  di questi giorni sulle Isole Salomone, in particolare nella Chinatown della capitale Honiara. Il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Zhao Lijian ha dichiarato ai giornalisti: "Chiediamo al governo delle Isole di adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei cittadini cinesi e delle realta' cinesi".

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