La soluzione dopo tre anni di studi e ricerche grazie ad un fisico italiano e ad uno americano che hanno permesso di spiegare la congettura di Riemann sulla distribuzione dei numeri primi
Ci sono voluti 150 anni e ci sono due fisici, uno italiano e uno americano per risolvere uno dei più grandi problemi matematici della storia, ossia la congettura di Riemann che permette di predire, con una grande accuratezza, la distribuzione dei numeri primi.
La soluzione grazie a Italia e Usa
Il risultato, pubblicato sul Journal of Statistical Mechanics, si deve ai fisici Giuseppe Mussardo, della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa), e Andrè Leclair della Cornell University. A sorpresa, i due fisici sono riusciti a trovare la soluzione del mistero utilizzando le leggi di probabilità che regolano i movimenti caotici, come quelli degli atomi di gas. Ci sono voluti tre anni di ricerche per arrivare all’obiettivo. “E' stato un vero tour de force, nell'analisi dati di un insieme incredibilmente grande di numeri primi, i costituenti basi dell'aritmetica, i veri e propri atomi della matematica" hanno detto i due fisici.
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Bernhard Riemann e la sua teoria
Nemmeno lo stesso Riemann, che nel 1859 aveva presentato la sua teoria in un articolo all'Accademia delle Scienze di Berlino, era stato in grado di dimostrare la sua congettura. "Al cuore dell'argomento di Riemann - dice Mussardo - c'era una congettura sull'ubicazione di un numero infinito di zeri nel piano complesso di una particolare funzione, nota oggi come la funzione di Riemann, che però lui non fu in grado di provare".
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Il mistero risolto
Il rompicapo è stato risolto utilizzando le regole che controllano i movimenti dei sistemi disordinati, come quelli degli atomi di gas che si urtano incessantemente fra loro, i cosiddetti moti browniani "Il fatto che la spiegazione della congettura di Riemann venga dalla fisica, ovvero dalla meccanica statistica e dalle sorprendenti connessioni di questa disciplina con un campo genuinamente matematico come quello della teoria dei numeri, non fa che svelare - conclude Mussardo - la grande unità del sapere scientifico ed aumentare lo stupore di fronte ad un fatto così profondo".