Polemiche in Turchia per la presenza del simbolo curdo nella nuova serie di Netflix Strappare lungo i bordi. "E' uno scandalo", scrive la testata turca Sabah
In generale molto apprezzata, la nuova serie tv Netflix di Zerocalcare sta anche facendo discutere. In Italia e, a quanto pare, anche fuori. Infatti la bandiera curda che campeggia nella stanza di Zero ha provocato le proteste della testata turca Sabah, che ha scritto: "Scandalo dopo scandalo da Netflix. Nella serie di cartoni animati Strappare lungo i bordi, che ha iniziato a trasmettere sulla piattaforma il 18 novembre, si è vista la bandiera dell'organizzazione terroristica PKK appesa alla porta e al muro".
La critica
Il giornale continua, scendendo nel dettaglio: "Nella scena di apertura del trailer pubblicato, la bandiera delle YPG è appesa dietro la porta quando il protagonista accende la luce. In un'altra scena della prima stagione della serie, che consiste di 6 episodi di 15 minuti, si vede che gli stracci del PKK sono appesi al muro del locale di intrattenimento". Una critica forte, che affonda nella storia turca degli ultimi decenni.
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La storia
Le ragioni dell'ostilità turca al simbolo curdo si spiegano con il conflitto quarantennale tra il paese governato da Erdogan e gli insorti curdi. Questi infatti richiedono l'indipendenza del Kurdistan sin dal 1978. Il legame di Zerocalcare alla causa curda è connesso anche a uno dei suoi lavori recenti, il fumetto Kobane Calling, in cui raccontava in forma di fumetto la sua esperienza del 2015 al confine tra la Turchia e la Siria, a pochi chilometri dalla città assediata di Kobanê.